“Che cattivo tempo che fa”

Ne vediamo e ascoltiamo delle e non ha soste il flusso di strane anomalie del sistema onnicomprensivo dei media. La Costituzione, negata dalla video libidine che si nutre di auditel e ad esso sacrifica la dignità dell’informazione, all’esordio della campagna elettorale ha subito sfregi indelebili. Non è ancora sopita la polemica per la legittimazione offerta da Mentana, dall’Annunziata e da Formigli al leader di Casa Pound Di Stefano e neppure per l’inconsistente alibi con cui la Meloni ha provato a difendere la foto che la ritrae con Silvano Spada e la candidata di Fratelli d’Italia Monica Picca, stretti in un abbraccio corale. Eppure, solo a parole si chiede il rispetto della Costituzione che vieta l’apologia del fascismo e il fenomeno di rigurgiti più meno ritoccati del regime ingrossano l’onda lunga che in mezzo mondo resuscita il nazionalismo spinto, conati di autarchia, secessionismo e derivati (xenofobia, razzismo).

Sorprende, non troppo, l’inedito “Che tempo che fa” promosso dalla Rai a format di massimo divertissement, con sonoro di risate collettive, battute salaci, una spruzzata di gossip e vetrina promozionale di libri e dischi, più il settimanale spot per l’amico del cuore di Fazio, l’omonimo Fabio (al secolo Volo). Insomma, clima lieve, tendenza al nazionalpopolare e vetrina per i alcuni soliti noti della politica gratificati da poche, edulcorate domande del conduttore e ampi spazi per monologhi-comizio dei big di partito.

Chi lamentasse problemi di vista e di udito avrebbe pensato, interdetto, a un’edizione speciale di Porta a Porta, luogo storicamente riservato alle bufale dell‘ex cavaliere sui milioni di nuovi posti di lavoro e la ghigliottina sulle tasse e altre mirabilia. Errore, Berlusconi era comodamente sprofondato in una delle poltrone nello studio televisivo di Fazio. L’atmosfera surreale deve aver obnubilato la mente del conduttore, che ha evitato di porre domande scomode al capo di Forza Italia sui processi che lo vedono imputato e non ha commentato le lodi espresse con spavalda chiarezza al condannato Dell’Utri, coindagato per le stragi del 1993. Mezz’ora di quasi soliloquio, di comizio, di “rispettoso” silenzio del conduttore sul conflitto d’interessi e la contiguità politica con l’estrema destra, le prescrizioni, l’incandidabilità, il patto del Nazareno.

Che la morbida ospitata di Berlusconi a “Che tempo che fa?” nasconda premonizione di Fazio che bada ai fatti suoi in vista di una possibile vittoria elettorale del centro destra e del conseguente cambio della guardia in Rai, nello specifico Rai1, dove è trasmigrato Fazio?

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