SPERPERI SANITARI A NAPOLI / LE ACCUSE DELLA CORTE DEI CONTI

Sanità degli sperperi a Napoli.

Dalla Corte dei Conti una forte sentenza nei confronti di chi ha malgestito i fondi pubblici al vecchio Policlinico di Napoli, quasi mezzo milione di euro buttati al vento. O meglio, distribuiti con i soliti metodi clientelari volti a favorire gli amici degli amici.

Il periodo sotto i riflettori degli inquirenti contabili è compreso tra ottobre 2012 e il 31 dicembre 2015.

Il provvedimento che obbliga gli ex amministratori a restituire il maltolto concerne direttori generali e amministrativi ed anche il referente responsabile dell’attuazione del decreto legge sulla spending review. Tutti alti funzionari della Seconda Università di Napoli, l’odierna Luigi Vanvitelli.

Destinari dei provvedimenti i dirigenti Pasquale Corcione, Maurizio Di Mauro ed Elvio Costa, che rispondono del 90 per cento della somma, in pari quote da 137 mila ciascuno. A Donato Cavallo, il responsabile del decreto legge, spetta il restante 10 per cento.

Ad essi si rimprovera di non essere essere intervenuti per ridurre le spese d’acquisto di beni e servizi a carico della più antica – e storica – struttura ospedaliera di Napoli, localizzata nel cuore cittadino. Proprio come previsto dal decreto, poi convertito in legge nel 2012, sulla spending review in campo sanitario.

Precisano i magistrati della Corte dei Conti di Napoli. Scopo dell’attività istruttoria è quello di “accertare ed esattamente quantificare l’eventuale danno discendente dalla mancata riduzione del 5 per cento prevista dalla spending review in ordine al volume delle prestazioni contrattuali, cioè dei beni forniti o dei servizi resi da parte delle ditte titolari dei singoli contratti di fornitura o di appalto”.

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