DIFENSORI CIVICI / CAMPANIA E LOMBARDIA, E’ SEMPRE CAOS

Pioggia di ricorsi sul Difensore civico della Campania, nominato a inizio settembre e già al centro di polemiche al calor bianco. Un nutrito gruppo di associazioni ha segnalato al Collegio dei Revisori dei Conti della Regione Campania una serie di anomalie che – secondo loro – hanno caratterizzato la nomina dell’avvocato Francesco Eriberto D’Ippolito. Non solo, ma viene messa in discussione anche una precedente nomina, sempre in ambito regionale, ossia quella di membro del Corecom, l’organismo che si occupa del sistema radiotelevisivo privato campano e soprattutto della delicata erogazione dei fondi pubblici.

Stando alla documentata segnalazione, lo status di D’Ippolito è caratterizzato da “ineleggibilità” e “inconferibilità” perchè contemporaneamente era al vertice della Fondazione Francesco De Martino onlus, in qualità di direttore. Il nodo sta nel fatto che la Fondazione ha ricevuto finanziamenti dalla Regione Campania, circostanza che mette in pratica i suoi responsabili in una situazione di conflitto d’interesse e ne determina l’incandidabilità e l’ineleggibilità.

Le associazioni puntano l’indice sia sulla fresca nomina come Difensore civico, che sulla precedente in seno al Corecom. Secondo i firmatari della segnalazione, tutte le spese sostenute sia al Corecom che in queste prime settimane come Garante sono da ritenersi immotivate, ingiustificate e quindi nulle. Motivo per cui dovrebbero essere restituite alle casse pubbliche.

Situazione di stallo anche per il Garante dell’Infanzia, dove l’ultima nomina è stata bloccata e si è adesso in attesa di un’ulteriore scelta dal parte del Consiglio regionale della Campania.

Sotto i riflettori anche la situazione in Lombardia, dove qualche mese fa è stato nominato come Difensore civico un signor nessuno, tale Carlo Lio, che nel suo curriculum non ha presentato niente di meglio che una “licenzia media”, con tanto di i al seguito (non si sa neanche in quale istituto conseguita). Anche in questo caso una pioggia di ricorsi che però hanno i loro tempi (ovviamente non brevi) tecnici: intanto il signor Lio è ben avvitato sulla sua poltrona.

Il caso è stato anche al centro di un servizio delle Iene, che dopo il rituale inseguimento della preda, nel caso Lio, hanno chiesto: “ma come farà a cavarsela in una materia di tipo economico legale non semplice?”. E lui: “avrò i miei consulenti”. Che con ogni probabilità sta pagando.

Fanno notare alcuni esperti in diritto amministrativo: “nella scelta di queste figure il curriculum è basilare, e a questo punto l’organismo regionale deve effettuare una profonda scrematura delle candidature, per poter scegliere in una ristretta rosa di nomi altamente qualificata. E va adottato in modo rigoroso il criterio della comparazione. Tutto ciò, invece, viene regolarmente disatteso, come capita sia in Campania che in Lombardia. Un’offesa ai cittadini, perchè tali figure sono fondamentali in una democrazia, proprio a tutela degli interessi collettivi contro gli abusi della pubblica amministrazione”.

 

Nella foto Francesco Eriberto D’Ippolito

Un commento su “DIFENSORI CIVICI / CAMPANIA E LOMBARDIA, E’ SEMPRE CAOS”

  1. Antonio Persici ha detto:

    La lottizzazione delle poltrone è una prerogativa di tutti i partiti, serve per la gestione del potere e non ha nulla a che vedere con il merito e la democrazia.

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