SOLFATARA KILLER / TUTTI I RISCHI SECONDO I PM PARTENOPEI

Sequestrata la Solfatara di Pozzuoli che a settembre ha causato la morte di un padre, una madre e un figlio, sotto gli occhi disperati di un altro figlio.

I pm partenopei che indagano sulla tragedia, Anna Frasca e Giuliana Giuliano, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, hanno infatti ravvisato ben quattro rischi di varia natura che incombono sulla Solfatara: rischio vulcanico, idrogeologico, geomorfologico e strutturale. Un poker che può risultare – come purtroppo si è visto – incredibilmente letale.

Sulla base di una perizia ad hoc, i magistrati hanno puntato i riflettori sui gas: “La fuoruscita – sottolineano – avviene non solo attraverso le numerose fumarole presenti nella zona, ma soprattutto attraverso il fenomeno di degassamento diffuso. Tra i gas rilevati, particolare allarme ha destato la presenza in elevata concentrazione di H2S, valutato letale già a basse concentrazioni”. Con ogni probabilità il gas risultato fatale per le tre vittime.

Ma tutta l’area della Solfatara è a rischio. Secondo il vulcanologo che ha stilato la perizia, infatti, l’intera zona “ha una pericolosità di crollo uguale a quella del 12 settembre”, il giorno della tragedia.

Una seconda perizia, di carattere ingegneristico, ha poi fatto presente altri grossi problemi. Ad iniziare dal rischio di frane e alluvioni, “con possibile frascinamento di massi di notevole consistenza verso valle”.

Per continuare con “la pericolosità nei percorsi attraverso i quali transitano anche i turisti, connotati da escavazioni ed incanalamenti causati dalle acque piovane, non adeguatamente gestiti”.

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