ASL DI SALERNO / RIFLETTORI SUI MEGA STRAORDINARI GONFIATI 

Bufera sull’Asl di Salerno per una storia di straordinari gonfiati da almeno 7 milioni di euro.

Storia emblematica dei fisiologici sperperi che da anni caratterizzano la sanità in Campania, colossali flussi di danari pubblico che spesso e volentieri prendono le vie clientelari o per favorire gli amici degli amici.

Il tutto a fronte di servizi e prestazioni del tutto insufficienti, come testimoniano – per citare solo un paio di casi degli ultimi mesi – le formiche presenti sui lettini dei malati in corsia all’ospedale San Paolo di Napoli oppure gli stessi malati accatastati come merci sui pavimenti a Salerno. Da quinto mondo.

Da un po’ s’è autonominato commissario straordinario per la sanità il Governatore Vincenzo De Luca che ha assicurato: “porterò trasparenza, legalità ed efficienza”. Già si vede.

Ora la Corte dei Conti ha acceso i riflettori sull’Asl di Salerno e in particolare sui presidi ospedalieri della provincia, a Nocera e a Pagani. 200 circa gli operatori coinvolti, tra personale medico, infermieristico e amministrativo, ai quali è stato appena notificato l’avvio di indagini per accertare il danno erariale e verificare le responsabilità.

Gli episodi sotto indagine riguardano fatti accaduti tra il 2012 e il 2013.

La procura della Corte dei Conti di Napoli dovrà anche verificare se un episodio corrisponde al vero: ossia l’introduzione fraudolenta di qualche ‘manina’ nei terminali telematici della stessa Asl, per modificare e manipolare i dati delle prestazioni e dei lavori extra.

La stessa Corte dei Conti partenopea un paio d’anni fa ha inflitto sanzioni milionarie a carico dei big dell’Asl numero 1 di Napoli, la più grande del Mezzogiorno, ben compreso l’ex assessore regionale alla sanità, il demitian-bassoliniano Angelo Montemarano, il quale è stato anche al vertice della stessa Asl.

Una mosca bianca, un primario psichiatra, Domenico Forziati, anni fa venne addirittura licenziato perchè aveva razionalizzato il suo reparto di Napoli, attraverso una turnazione ad hoc. E anni prima aveva fatto risparmiare palate da milioni di euro lavorando alla Asl di Castellammare. Il grazie per tutto questo è stato il licenziamento, deciso da Montemaano & C., caso più unico che raro in Italia. Dopo una lunga ed estenuante battaglia legale Forziati ha vinto su tutto il fronte, ed è stato reintegrato nel posto di lavoro. Che però – totalmente disgustato per l’andazzo della sanità pubblica – ha preferito non occupare più, andando in pensione.

E’ questa l’Italia che prende a pedate chi cerca – non a parole, ma con i fatti – efficienza, legalità e trasparenza, nel totale rispetto dei malati.

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