BOSCHI & INCENDI / ECCO UN UOMO DEI SERVIZI GRIFFATO RENZI

Il giallo di Cesare Patrone. Per anni al vertice del Corpo Forestale dello Stato, oggi sarebbe alla guida di una sezione speciale dei servizi segreti impegnata sul fronte ambientale.

Sarà mai vera la notizia? E in che cosa consisterebbe il nuovo incarico?

La figura di Patrone non è di poco spessore. Nel 2004 venne nominato dal Governo dirigente generale delle politiche agricole, figura apicale a livello ministeriale. Quindi il salto al timone del Corpo Forestale dello Stato, dove è rimasto per dieci anni.

Ma c’è un episodio, nella carriera di Patrone, che non è stato mai chiarito, anche se non ha avuto alcuno strascico o conseguenza giudiziaria. Ossia i rapporti con Cipriano Chianese, il colletto bianco della monnezza, l’avvocato-faccendiere che aveva rapporti organici con il clan dei Casalesi ed era a stretto contatto con i vertici nazionali della massoneria. Sono infatti documentati i rapporti di Chianese con Francesco Bidognetti, alias Cicciotto ‘e mezzanotte, e con Licio Gelli.

Nel 1994 sono state intercettate dagli inquirenti alcune affettuose conversazioni telefoniche intercorse fra Patrone e Chianese. Al centro dei contatti non solo fatti di lavoro, ad esempio alcuni decreti legislativi; ma anche amenità, come vacanze siciliane.

Di quale tipo mai era il rapporto, visto che Cipriano Chianese era solito intrattenere legami con parecchi colletti bianchi, fra cui alcuni magistrati, soprattutto della procura di Santa Maria Capua Vetere?

La carriera di Patrone, comunque, non ha mai subito uno stop. Anzi.

Nel 2014 il governo Renzi lo ha prescelto come coordinatore del gruppo di lavoro sulla Terra dei Fuochi.

E oggi, a quanto pare, coordina l’intelligence dei Servizi sul versante ambientale. Per scoprire chi appicca dolosamente quegli incendi boschivi che hanno funestato la nostra estate, chi sono i mandanti, chi orchestra la band.

Se son rose fioriranno. O bruceranno.

 

Nella foto Cesare Patrone

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