‘ O CORNO / E’ BAGARRE  A NAPOLI CON PRESEPE E PEPERONCINO

Dove ti metto il corno? E’ ormai il dilemma che impegna i cervelloni di tutta Napoli e in particolare i signori di Palazzo San Giacomo. Impegnati a trovare un nuova location per ‘O Corno, l’immensa struttura rossa da 60 metri di altezza ideata da un ex legge 180, bocciata dalla Sovrintendenza di Napoli.

Un dramma che ha rischiato di travolgere persino gli equilibri familiari in casa di ‘O Sindaco Giggino de Magistris, visto che la cognata l’aveva battezzato una cagata pazzesca.

Ma dove te lo vado a mettere, adesso? E’ l’angosciante problema che non fa dormire più sonni tranquilli a nessuno. E chissenefrga di camorra, disoccupazione, monnezza, strade allo sfascio, sanità da terzo mondo. Mo’ ci sta’ ‘O Corno che deve trovar casa.

E comincia la ridda di ipotesi. Potrebbe andare a piazza del Plebiscito, ma nota Mimmo Palladino: la mia montagna di sale con cavalli era un’opera d’arte, questa è una stronzata.

Ecco allora la possibilità della Stazione Marittina a piazza Municipio. “Qui ce lo vedrei bene”, osserva il commissario Spirito. E ci vuole davverso un ottimo Spirito per accogliere turisti e crocieristi con un bel Corno…

Intanto quello spazio alla Rotonda Diaz, lungo la mitica via Caracciolo, tramontato il Corno, come verrà mai riempito, visto che il Comune una gara ha bandito?

Lo reclama, a questo punto, una cooperativa di Bacoli, che s’è inventata un faraonico Presepe di Ghiaccio: visto che Napoli è città tipicamente norvegese, l’idea pare proprio azzeccata.

Ma c’è il terzo classificato che scalpita: stavolta una fondazione sarda, tale “Logudoru Meilogu”, che ha spremuto le meningi e partorito un Peperoncino, altrettanto rosso come il corno, disteso mollemente per 17 metri e alto 5, opera dello scultore isolano Giuseppe Carta.

A quanto pare carciofi e cavolfiori non sono diponibili. Perchè non pensare – propongono gli ultimi arrivati – ad un bel fascio di friarielli e caso mai nascosta tra le foglie una salsiccia?

Farebbe bene, ‘O Sindaco, a istituitre una commissione ad hoc, capace di radunare tutte le vulcaniche intelligenze vesuviane, per eruttare il parere. Alla prossima.

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