MALARIA E DISINFORMAZIONE

Leggo la notizia della morte per malaria cerebrale di una bimba di 4 anni nell’ospedale di Brescia. Sulla Stampa 6 settembre 2017:  “forse” è stata contagiata nell’ospedale di Trento da due bambini che avevano contratto la malattia in Africa. Su altro giornale si dice «Se esistesse un vaccino contro la malaria, probabilmente il destino della bambina di 4 anni morta a Brescia per aver contratto tale malattia sarebbe stato diverso» (Askanews 5 settembre 2017). Dunque la bimba sarebbe morta anche se avesse fatto tutti i 10 vaccini imposti dalla legge. Per cui bisognerebbe imputare al Ministro della Sanità l’omissione dell’unico vaccino che avrebbe salvato la bimba ed altri possibili vittime della stessa malattia. Ciò significa che al Ministero non hanno chiaro il quadro delle malattie più pericolose.

La Ministra Lorenzin si è limitata a dire: «Dalle prime indicazioni, pare che la bambina potrebbe aver contratto la malaria in ospedale, a Trento, il motivo per il quale sarebbe un caso molto grave. Abbiamo mandato immediatamente degli esperti sia per quanto riguarda la malattia sia per la trasmissione da parte delle zanzare». Ma non ha detto che i 10 vaccini obbligatori da lei imposti non prevenivano la malaria e non salvavano la bimba. Furbescamente ha taciuto. E’ altra prova d’incapacità della Ministra su prognosi e terapia delle malattie più pericolose.
Non sono un esperto, mi rivolgo al professor Eugenio Serravalle, specialista in pediatria ed esperto in tema di vaccinazioni pediatriche. Serravalle in passato ha espresso giudizio di sconcerto, mettendo in evidenza che «l’obbligo della vaccinazione riguarda l’Italia e minoranza dei Paesi europei». Dopo avere parlato dei rischi di «reazione anafilattica immediata, legata agli antigeni e ad alcuni eccipienti contenuti nel vaccino, alle convulsioni e all’insorgenza di patologie autoimmuni che possono provocare insorgenze ancora più gravi», Serravalle afferma, in merito ai media: «una informazione basata sull’obiettivo di incutere paura. Io credo che la cosa migliore per convincere i genitori a decidere in maniera corretta sia di fornire loro tutte le informazioni possibili affinché possano compiere una scelta consapevole» e che «sarebbe utile la disponibilità dei vaccini singoli». «Non esiste il vaccino singolo per la rosolia ma solo per quello trivalente per morbillo, parotite e rosolia».
Le opinioni del professor Serravalle sono confermate dalla Consulta:«La Corte Costituzionale riconosce che a queste leggi (sui vaccini) si associano campagne di disinformazione o di reticente informazione che comportano gravi effetti sui soggetti cui vengono imposti i vaccini», osservando la Corte che «in presenza di diffuse e reiterate campagne di comunicazione a favore della pratica di vaccinazioni è, infatti, naturale che si sviluppi un generale clima di “affidamento” nei confronti proprio di quanto “raccomandato”, ciò che rende la scelta adesiva dei singoli, al di là delle loro particolari e specifiche motivazioni, di per sé obiettivamente votata alla salvaguardia anche dell’interesse collettivo (…) con la conseguenza, tra le altre che, al verificarsi di eventi avversi (ai minori cui sono inflitti i vaccini senza che essi abbiano potuto interferire) e di complicanze di tipo permanente (sic) a causa di vaccinazioni effettuate nei limiti e secondo le forme di cui alle previste procedure, debba essere la collettività ad accollarsi l’onere del pregiudizio individuale piuttosto che non i singoli danneggiati a sopportare il costo del beneficio collettivo» (Sentenza C. Cost 16/26 aprile 2012 n 107. Ufficio Bilancio del Senato giugno 2017).

2 pensieri riguardo “MALARIA E DISINFORMAZIONE”

  1. Mc ha detto:

    Ma che cavolo di articolo è questo??? Non esiste un vaccino contro la malaria, ce n’è uno in sperimentazione nei paesi dove la malattia è diffusa, che sono gli unici dove la vaccinazione avrebbe senso. Documentarsi sui fondamentali prima di scrivere?

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