Colpa di tutti, cioè di nessuno?

L’aria che tira nel guazzabuglio della politica italiana ha il marchio del caos indotto dal sistema dei partiti per mascherare la colpevole incertezza sul futuro prossimo e a lungo termine. A questa premessa fa capo la nebulosa contrapposizione tra chi difende la violenza della polizia, che a Roma ha operato lo sgombero di abitazioni occupate da migranti e chi mette in stato di accusa le cariche di agenti in assetto anti sommossa. Nello scambio di accuse si inserisce la polemica partitica sulle responsabilità. L’ordine di sgombero si deve alla Raggi, a cui spetta l’assistenza agli immigrati, il tipo di intervento è competenza di Questura e Prefettura. In accordo con la sindaca? La questione di fondo è semplice. Prima di dare il via alla fese di repressione dei migranti cacciati dalle abitazioni all’alba, nessuno si era posto il problema del dopo sgombero, di case alternative dove accogliere gli sfrattati. Se ne è reso conto il ministro dell’interno Minniti. “Mai più sgomberi, ha tuonato, prima di avere la certezza di soluzioni alternative”. Meglio se l’avesse deciso per tempo?

E ora il caos: Di Maio, che in caso di vittoria alle politiche i 5Stelle si ostinano a indicare come candidato alla presidenza del consiglio, dichiara la solidarietà alla polizia e include il funzionario della famigerata minaccia ai migranti “spezzategli un braccio”. Lo stesso che ordinò la carica contro gli operai della Thyssen. Ancora Di Maio, sulle violenze di piazza Indipendenza e le responsabilità della Raggi: “Lei si occupa dei romani”, come dire “dei migranti se ne frega”. La sindaca prova a mettere sotto accusa la Regione e si assolve. “Il comune fatto il suo dovere, la Regione non ha dato seguito al decreto legge Minniti”. La replica di Zingaretti: “Nessuna risposta dal Comune per i fondi stanziati da noi per l’emergenza abitativa. Utilizzati solo 40 milioni di euro sui 161 disponibili.

Non c’è unanimità in casa 5Stelle, in particolare Fico è ostile alla candidatura alla presidenza del Consiglio di Di Maio che il comico genovese e Casaleggio junior sostengono contro ogni logica e ambigui comportamenti del vice presidente della Camera (!!!) che strizza l’occhio alla destra di Salvini.

Sulla questione sgombero dice la sua, autorevolmente, il cardinale Parolin: “Violenza inaccettabile”. Assolutorio, come in altre occasioni di pestaggi illegittimi, il segretario generale del sindacato Siulp Felice Romano, parla incredibilmente di un’ennesima testimonianza della elevata professionalità, del consolidato equilibrio, ma anche dell’umanità con cui i colleghi dei reparti mobili operano quotidianamente.

Sta solo nella memoria degli adulti l’asservimento della polizia a direttive antioperaie degli anni sessanta, della “Celere” al servizio dei “padroni” per stroncare ogni tentativo della lotta di classe di ottenere dignità e rispetto dei lavoratori. L’arruolamento dei poliziotti era discriminatorio, privilegiava elementi motivati da rabbiosa ostilità per gli operai. Il sospetto è che in questa stagione di crescenti rigurgiti della destra neo fascista, parte delle forze dell’ordine si ritengano legittimate a riproporre il loro ruolo repressivo svolto dalla polizia scelbina.

A spingere in questa direzione, c’è parte di Forza Italia, l’intera destra di Fratelli d’Italia, gli estremisti di Casa Pound e Forza Nuova, ma anche schegge incontrollate del Pd, a partire dal vertice del partito, che sulla questione migranti sembra avvicinarsi all’ideologia del respingimento. Cortella, sindaco dem di Forano chiude le porte all’accoglienza di quaranta migranti di via Curtatone (“abbiamo già dato”), la Zanardi, sindaca Pd di Codigoro, ha proposto aumenti delle tasse a chi accoglie profughi, tale Federico Romano, presidente dem del consiglio Comunale di Valpolcevera, ha delegato alla sicurezza un “camerata” (news di Repubblica). C’è di peggio. Non risulta che la segreteria del Pd abbia adottato misure punitive nei confronti di questi suoi rappresentanti. Per esempio nel caso della portavoce del segretario della federazione di Prato, Ilaria Bugetti, che ha commentato il furto subito in casa dalla sorella con questa raffinata espressione: “Extracomunitari ladri stronzi dovete morire subito. Se mi date della razzista non me ne frega un c…o”

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