GRUPPO STATUTO / I GUAI DEL DANIELI DI VENEZIA E UN ESERCITO DA 70 SIGLE

 Giuseppe Statuto, dalle cave del casertano ai fasti dell’Hotel Danieli: peccato che la parabola finisca in crac, con lo storico albergo veneziano ora tra i faldoni del tribunale.

Ma la dinasty del mattonaro-cavaiolo non accusa il colpo, vede fiorire il suo arcipelago societario e ha ormai alle spalle il periodo buio delle scalate mancate alla banche, con la storia della BNL all’insegna dei furbetti del quartierino (e Statuto era uno della allegra band).

Fa accapponare la pelle e venire i brividi la storia del Danieli, uno dei 5 stelle italiani più noti al mondo, oggi “cartolarizzato” per via di una montagna di crediti targati Monte dei Paschi di Siena finiti nella discarica delle sofferenze. Da molti mesi, infatti, il gruppo Statuto non paga le rate di mutuo che gli hanno consentito l’acquisto dello storico hotel e quindi la gestione.

Ma non c’è solo Mps impelagato nella story. In prima fila, infatti, anche BPM, esposto per 750 milioni di euro. Nella catena di Fondi che fanno capolino in tutta la trafila, spunta anche lo statunitense Elliot, impegnato nelle vicende pallonare ma soprattutto affaristiche che ruotano intorno al Milan Calcio e alla sua acquisizione cinese.

Uomo di fiducia di Statuto e primattore di tutta la inestricabile ragnatela societaria è un architetto, Massimo Negrini, al quale fanno capo ben 70 società, molte delle quali di recente se non di recentissima costituzione. Una sorta di barriera protettiva, un muro eretto intorno alla Statuto Lux Holding, la corazzata di casa, la quale, a sua volta, ha appena partorito una dozzina di subholding. Una prolifereazione davvero continua.

Raccontano a piazza Affari: “molte delle sigle create dal tandem Statuto-Negrini sono state date in pegno ad un altro fondo, stavolta inglese, il Children’s Investment Fund, che già finanzia il gruppo Statuto a tassi molto elevati, superiori all’11 per cento”.

Aggiunge un altro operatore milanese: “Da poco sono nate sei newco, che agiscono sotto l’ombrello di una capofila, MDP”. Insomma un quadretto che più intricato non si può.

Aggiunge qualche significativo tassello Marco Gerevini, giornalista finanziario del Corriere della Sera. “Per dare un’idea di quanto sia complessa la matrioska creata da Statuto basta dire che l’Hotel Danieli è in portafoglio alla società Danieli Property, controllata dalla MDP Holding, controllata dalla SLH SUB Holding, controllata dalla SLH Holding, controllata dalla SLH Hotels, controllata, finalmente, da Giuseppe Statuto”.

E che sorte faranno le altre perle dell’impero, dal Mandarin e dal Four Season di Milano al San Domenico di Taormina? Staremo a vedere.

 

Nella foto l’Hotel Danieli di Venezia

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