Debacle centrosinistra, missione compiuta del genio guastatori 

Tra le pervicaci ostilità a Renzi, si eleva per toni e sprezzanti insulti il direttore del Fatto Quotidiano. Marco Travaglio deve aver eiaculato alle notizie dei ballottaggi conquistati con numeri schiaccianti dal centrodestra, al culmine del godimento ha tirato fuori dalla sua mente diabolicamente fertile il titolo di apertura del giornale in edicola. Eccolo: “Missione compiuta, Renzi resuscita Berlusconi”. Onestà di mediatore tra fatti e utenti della comunicazione avrebbe richiesto tutt’altro commento e per esempio “La contestazione dei dissidenti dem e di frammenti antagonisti della sinistra perfezionano la vendetta e boicottano Renzi”. Sottotitolo e sommario: “Conosceremo  l’ordine di scuderia impartito dal despota pentastellato ai suoi ‘cittadini’, specialmente per Genova, dove ha combinato il pasticcio della candidatura negata alla Cassimatis e altrove, mentre annoda il filo nero della recente empatia con la destra?”

 

Stravince il centrodestra e l’irreale invenzione di Toti, dell’unità tra Fi, Lega e Fratelli d’Italia. Come sempre l’elettore italiano ci ha capito poco o niente, inadeguato a ragionare sull’evidente incompatibilità di Salvini e Brunetta, della Meloni con i moderati di Forza Italia. Soprattutto, i “cittadini”, per dirla come i pentastellati, si smarriscono nel labirinto costruito da D’Alema e compagni per confondere ogni orientamento razionale dei dem. Tutta colpa dei dissidenti? No, ovvio. Nel conto della sconfitta elettorale del Pd c’è la gestione renziana del partito, che ha privilegiato intrecci tossici con la società dell’impresa e gli ultra moderati della politica, e perso di brutto il rapporto con le realtà disagiate del Paese.

 

Fa tenerezza il commento del segretario Pd. Il voto non è andato bene, ha commentato. Beata capacità di declassificare la batosta a insuccesso localistico, ininfluente sul piano nazionale. E come, il punto di forza del Pd non era nella buona amministrazione di comuni e regioni, premiate dall’elettorato?  Cuperlo scopre oggi che le risse interne al Pd fanno male alla sinistra. E’ probabile che esultino Orlando, Bersani, D’Alema, i fuoriusciti Civati e Fassina, gli ex di Vendola e paradossalmente, i seguaci di siti social sul tema “Facciamo rivivere il Pci”, ma più di tutti se la godono Travaglio e i tiratori scelti che sparano su Renzi, a ragione ma anche per improduttiva anarchia politica mentale.

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