VACCINI / BEATRICE LORENZIN SANTA SUBITO 

Medaglia d’oro per la Salute Pubblica a Beatrice Lorenzin, eroina pro Vax. Dopo averla proposta per lo scienziato in super conflitto d’interessi Roberto Burioni, ora le spetta di diritto. Caso mai con l’aggiunta di una nomination come ministra a vita, viste le fresche minacce ricevute dalle brigate nere bergamasche.

Si annunciano infatti tempi duri per le truppe alfaniane – di cui Lorenzin e l’ex ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi sono i portabandiera – dopo la clamorosa rottura con Matteo Renzi. Il maggiordomo Angelino, ora, non serve più ed è stato scaricato in un baleno.

Cosa farà quindi da grande lady Lorenzin? La maestrina in qualche asilo? La promoter di prodotti farmaceutici? La testimonial di vaccini ed emoderivati?

Staremo a vedere. Intanto una collega parlamentare, la senatrice Nerina Dirindin, che milita tra le fila di Articolo 1 – Mdp, cerca almeno di fare qualcosa, con un disegno di legge appena presentato e del quale è prima firmataria, titolato “Disposizioni in materia di malattie infettive prevenibili con vaccinazioni”.

Un disegno chiaramente pro vax, ma con tutte le cautele del caso e senza ricorrere a leggi da far west con multe, sanzioni, radiazioni e capestri per l’impiccagione.

Prima di tutto nel disegno di legge si fa chiarezza sull’attuale situazione epidemiologica, che non è assolutamente improntata all’allarme, come invece fanno intendere le truppe di Burioni, Lorenzin & C. “I dati riportati nel Piano vaccini 2017-2019 non fotografano una situazione di eccezionale emergenza per tutti i vaccini e per tutto il territorio nazionale”.

E viene aggiunto: “buoni risultati si otterrebbero con un approccio che favorisce l’adesione consapevole e responsabile al programma vaccinale, evitando per quanto possibile un approccio prescrittivo e sanzionatorio”. La Regione Veneto ne è la prova, a dieci anni dall’abolizione dell’obbligo vaccinale.

Poi: “la fiducia delle famiglie si riconquista a suon di informazioni, che rappresentano il vero e proprio terreno di cura”.

Non certo a botte di forche e forconi.

 

Nella foto Beatrice Lorenzin con Maurizio Lupi

 

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