Il rinascimento napoletano

Gerardo Mazziotti

Gerardo Mazziotti

Sergio Bruni cantava “Il sole è nato a Napoli, è nostra proprietà, ma non asciutta ‘e lacrime dall’occhie ‘e sta città”. E Pino Daniele denunciava “Napule è na carta sporca e nisciuno se n’importa”.

Ho preferito citare i due maggiori cantautori cittadini piuttosto che Dorso, Croce, Salvemini, Nitti, Saraceno, Compagna e i tantissimi altri “meridionalisti” che hanno scritto ponderosi saggi sui mali storici di Napoli e del Mezzogiorno. E hanno indicato soluzioni che, all’atto pratico, si sono rivelate inefficaci. Tant’è che la questione meridionale continua a essere il problema irrisolto del Paese.

“ The Economist”, famoso per la sua sistematica denigrazione del premier Silvio Berlusconi e venne perciò ribattezzato “The Ecomunist”, pubblicò il 30 aprile 2010 una “FantaEuropa”, una carta geografica nella quale il Sud d’Italia, da Roma in giù, era separato dal mare e riunito alla Sicilia, così da formare un nuovo Paese, chiamato “Bordello”. Una sorta di ricostituzione del Regno delle Due Sicilie, considerato dagli economisti inglesi un paese arretrato da staccare dall’ Italia e dall’Europa e da abbandonare a se stesso. O meglio “Potrebbe formare una unione monetaria solo con la Grecia” aggiunsero, ritenendo che il nostro Mezzogiorno avesse analogie economiche con la Grecia contemporanea, sprofondata in una crisi economica drammatica.

Dimenticavano gli arroganti inglesi che il Primo Ministro di quel paese era Bernardo Tanucci, uno dei più intelligenti governanti europei, che fece del Regno dei Borbone il più progredito, il più ricco, il più civile, il più industrializzato d’ Europa. Altro che “bordello”.

Non fu da meno il pisano Enrico Letta, ex deputato, ex europarlamentare, ex vice segretario del PD ed ex presidente del Consiglio con questa dichiarazione “Senza la palla al piede di Napoli e del Mezzogiorno l’’Italia sarebbe tra i paesi più ricchi e progrediti d’Europa”.

Vai a capire certa gente che si indigna solo quando queste opinioni vengono espresse da quelli della Lega Nord.

Non intendo reagire da meridionale diffamato e offeso.

Voglio evidenziare il fatto che Napoli è l’unica città europea ad aver ripreso gli ideali della rivoluzione francese con il generoso tentativo di dar vita alla Repubblica del 1799. Ed è la città che ha visto nascere la prima Università laica d’Europa,e quindi del mondo, quando nel 1224 l’imperatore del Sacro Romano Impero e re di Sicilia Federico II firmò l’Editto spedito da Siracusa. E’ la città che può vantare istituzioni di alta cultura come l’Istituto di Studi Storici di Benedetto Croce e l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Gerardo Marotta, noti e apprezzati in tutto il mondo E il Museo Archeologico Nazionale, il palazzo Reale, il Real Teatro di San Carlo, il Palazzo Fuga, il Museo di Pietrarsa, il Museo di San Martino, La Pinacoteca di Capodimonte, il Castel dell’Ovo, la Mostra d’Oltremare, il Centro storico più vasto d’Europa, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità. E il sole, il mare e il golfo più bello del meno.

Di contro ci sono “ le negatività”.

Lo strapotere della camorra, la scomparsa del suo apparato produttivo, il vergognoso degrado del centro antico, l’invivibilità delle periferie e di Forcella, della Duchesca, del Pallonetto, di S.Antonio Abbate e dei quartieri spagnoli, i trogloditici “bassi”, il traffico caotico, l’assenza di parcheggi sotterranei, l’inquinamento acustico e dell’aria, le strade dissestate, la qualità della vita sempre più bassa…. E la stravagante manomissione del suo lungomare.

“Negatività” che in sei anni il sindaco arancione non è stato capace di eliminare, impegnato in una stupefacente autocelebrazione come magistrato, come amministratore e come politico. Al punto da candidarsi a guidare il Paese. Con “Dema”, l’obbiettivo di “scassare tutto” e la bandana in testa.

Ha scritto Giuseppe Guarino “Napoli è una città singolare, soggetta a una specie di bradisismo,. periodicamente sembra impaludarsi e affondare; ma tanto più allora riesce a riemergere per puntare a vette più alte”.

E anche stavolta Napoli uscirà dall’attuale fase di impaludamento.

A dispetto di “The Economist”, di Enrico Letta e dei Leghisti.

E non ostante Luigi de Magistris.

Gerardo Mazziotti, premio internazionale di giornalismo civile

 

Nella foto l’esterno del Museo di Pietrarsa

 

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