Lotti-Minzolini, partita truccata

Bugiardi senza ritegno, millantatori certi di impunità per l’idea da casta che gli italiani siano babbei da infinocchiare a loro piacimento, senza pagarlo in termini di consenso popolare. Ma sbagliano i dem. Gli aggiornamenti dei sondaggisti ne sono testimoni periodici che v edono il Pd in calo. Se avete un pallottoliere a portata di mano, una calcolatrice portatile o solo l’aiuto di una mente ben disposta al calcolo, basta una somma a smascherare le bugie del Pd. Il senato chiamato a votare per la decadenza di Minzolini, sì quello che nel ruolo di direttore del TG1 che usava la carta di credito di servizio per spese personali, ingiustificate. Hanno detto “si” al salvataggio del forzanovista 137 senatori, “no” solo 94. La differenza è di 43 voti. Quanti “sì ha garantito il Pd?” Proprio jn 43 tra “sì”, astensioni e assenze. Il dieci in matematica dei “bagnini” dem è ampiamente meritato e fa pendant con l’uscita compatta dall’aula di Montecitorio dell’intero manipolo dei Forza Italia che ha sventato la sfiducia chiesta dai 5Stelle per il ministro dello Sport Lotti. La perfezione della trama si ricava ancora dai numeri. Per ammantare di credibilità la tesi della libertà di coscienza, proclamata dal capo gruppo Pd Zanda, 41 dem hanno votato contro la richiesta di decadenza di Minzolini. In fine di una seduta indecente sono mancati solo i fuochi d’artificio nella piazza antistante al Parlamento ma dentro l’euforia de Forza Italia è esplosa in sonore manifestazioni di giubilo. Baci, abbracci e forse champagne d’annata alla buvette del Senato. Con le scuse per lo spazio necessario è forse utile pubblicare l’elenco dei senatori Pd del sì, degli assenti, degli astenuti (Serio Zavoli incluso), citati uno per uno dai grillini:: Rosaria Capacchione, Emilia Grazia De Biasi, la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi, Laura Fasiolo, Emma Fattorini, Nicoletta Favero, Elena Fiossore, Stefania Giannini, Pietro Ichino, Luigi Manconi, Alessandro Maran, Salvatore Margiotta, Claudio Moscardelli, Massimo Mucchetti, Francesco Scalia, Ugo Sposetti, Gianluca Susta, Giorgio Tonini, Mario Tronti”. Gli assenti (sette in missione): Donatella Albano, Silvana Amati, Maria Teresa Bertuzzi, Laura Cantini, Vannino Chiti, Roberto Cociancich, Vincenzo Cuomo, Gianpietro Dalla Zuanna, Mauro Del Barba, Stefano Esposito, Valeria Fedeli, Anna Finocchiaro, Nadia Ginetti, Linda Lanzillotta, Nicola Latorre, Stefano Lepri, Marco Minniti, Roberta Pinotti, Luciano Pizzetti, Francesca Puglisi, Raffaele Ranucci, Giorgio Santini, Salvatore Tomaselli, Renato Guerini Turano. 14 gli astenuti. Voto di scambio, come denunciano i pentastellati? Come dar loro torto. La coda di questo pasticciaccio brutto è quanto propone la saggezza popolare e cioè “se gli dai un dito si prende tutta la mano”. Dopo l’esultanza, Forza Italia auspica che un’altra ciambella di salvataggio cancelli l’espulsione dal Parlamento del signor Berlusconi. Rivolgersi ai dem. Sullo sfondo rimane l’uno a zero che sancisce la vittoria del centro destra, complice il Pd e la sconfitta di parte della magistratura, già per suo conto indotta ad assolvere imputati eccellenti.

 

A cena con Virginia

Una clip umoristica racconta di una coppia che si abboffa al ristorante e al momento del conto si unisce ad altri in un ballo caraibico, nella sala attigua. Danzando, danzando, i due sbafatori guadagnano la porta d’ingresso del locale e se la danno a gambe. Per carità niente di simile nel riferire di una cena di Virginia Raggi con accompagnatore/trice , finita con il conto inevaso. La sindaca di Roma ha salutato e via. Mangiata a sbafo. Virginia invocherà certamente la distrazione e il gossip potrebbe accertare chi per quella cena era il compagno e/o compagna, così interessante da farle dimenticare di pagare la “cuenta”, “the bilt”, insomma il conto. E se invece avesse pensato che la fascia tricolore prevede di mangiare gratis?

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