Da Napoli alla Hertfordshire County nel segno dell’ecumenismo cristiano

Da Napoli all’Inghilterra nel segno della fratellanza ecumenica universale. E’ la storia di uno straordinario ritrovamento, quello della reliquia appartenuta al manto di Sant’Albano e di Sant’Anfibalo, due martiri della persecuzione cristiana che si scambiarono il mantello in punto di morte al tempo di Diocleziano. Il miracoloso ritrovamento è frutto dell’appassionata ricerca compiuta da Maurizio Bava, medico napoletano, e Giancarlo Vichi, entrambi cavalieri dell’Ordine religioso anglicano di St David del Galles, Sant’Albano e San Crescentino.

La reliquia del manto di Sant'Albano e Sant'Anfibalo. In apertura i Cavalieri dell'Ordine religioso anglicano di St David del Galles, Sant'Albano e San Crescentino

La reliquia del manto di Sant’Albano e Sant’Anfibalo. In apertura i Cavalieri dell’Ordine religioso anglicano di St David del Galles, Sant’Albano e San Crescentino

Il frammento di quel manto, trasferito poi in Inghilterra per la festa nazionale di Sant’Albano e custodito nella cattedrale di St Albans, nella contea di Hertfordshire, per la venerazione dei fedeli, rappresenta oggi un rinnovato suggello della pacificazione fra le religioni cristiane che venerano Sant’Albano e Sant’Anfibalo: cattolica, anglicana ed ortodossa. Nel segno di quell’ecumenismo religioso che rappresenta l’autentica vocazione spirituale di quest’ordine cavalleresco, in perfetta sintonia con la visione di Papa Francesco.

E sarà proprio il Santo Padre a recarsi in visita ufficiale il prossimo 26 febbraio alla comunità inglese presso la chiesa All Saints Church in via del Babuino, a Roma. A ricevere il Pontefice, insieme ad alte autorità civili e religiose, saranno i cavalieri dell’Ordine anglicano di St David del Galles, Sant’Albano e San Crescentino.

Non meno emozionante la storia del martirio cui è collegata la preziosa reliquia, consegnata dal capo della Chiesa Anglicana di Italia e Malta, Arcidiacono e Priore dell’Ordine Jonathan Boardman, all’Abate Jeffrey John della cattedrale di St Albans. Durante la persecuzione il futuro Sant’Albano aveva dato rifugio ad un prete cristiano, che lo convertì. Quel prete sarebbe divenuto poi Sant’Anfibalo. I due si scambiarono abiti e mantello affinché il prete sfuggisse alla persecuzione. Per questo l’imperatore lo fece decapitare. La testa di Sant’Albano, secondo la tradizione, rotolò giù per la collina fino ad originare una sorgente, denominata poi Fonte Santa (Holywell) per le sue proprietà miracolose. In quel luogo preciso fu edificata nel 1154 la cattedrale di St Albans – che custodisce oggi la reliquia ritrovata a Napoli – per volontà dell’ultimo papa inglese, Adriano IV, novizio del convento di St Albans.

Adriano IV, primo ed unico pontefice britannico

Adriano IV, primo ed unico pontefice britannico

La storia di questo Pontefice rappresenta un altro ponte ideale fra il cristianesimo britannico e e quello di Santa Romana Chiesa. Infatti Nicholas Breakspear, divenuto il 169esimo Papa, primo ed unico britannico a salire sul Soglio di Pietro, era nato ad Abbots Langley, nell’Hertfordshire nel 1100. Morì in Italia, ad Anagni, il 1 settembre del 1159.

Ebbe la sua prima istruzione all’Abbey School di St Albans. Il suo predecessore, papa Eugenio III, nel concistoro del 1146  lo nominò cardinale vescovo di Albano. La Cattedrale di St Albans ,cui è annessa la chiesa abbaziale di Sant’Albano, che rappresenta oggi la chiesa principale della diocesi anglicana di St Albans, detiene a sua volta un primato, la navata più lunga d’Inghilterra: 84 metri. Ha assunto lo status di cattedrale dal 1877, anno in cui fu creata la diocesi locale. Chiamata tuttora abbazia, la chiesa rappresenta solo una parte dell’antico monastero benedettino che qui sorgeva sin dall’VIII secolo, fondato, appunto, sulla tomba del martire.

Le celebrazione in onore di sant’Albano, protomartire della Gran Bretagna, si tengono ogni anno dal 22 giugno al 5 luglio.

 

Di seguito, l’episodio della vita di Sant’Albano così come ricostruito nel libro Saints of the British Isles di A. Bond e N. Mabin. A testimonianza di quanto la preziosa reliquia ritrovata recentemente a Napoli abbia assunto un elevato valore ecumenico e spirituale.

Mentre questa persecuzione infuriava, sant’Albano, un residente di Verulamium (oggi Saint Albans), era ancora pagano. Tuttavia, quando il sacerdote Anfibalo chiese il suo aiuto, glie lo concesse liberamente. Il santo sacerdote era inseguito dai persecutori e Albano gli diede un nascondiglio. Tale era la fede di Anfibalo che, anche in questo momento di tensione, non cessò mai di lodare il suo Dio. Albano fu convertito da questo esempio di vita santa e cominciò a imitarlo con la grazia di Dio. Così accadde che, vedendo questo sforzo, il sacerdote istruì Albano nella fede.

Dopo qualche giorno giunse alle orecchie del governo civile che sant’Albano dava asilo a un fuggitivo nella sua casa. I soldati furono inviati a perquisire la casa. Al loro arrivo furono accolti da sant’Albano, che indossava le vesti del sacerdote e, quindi, i soldati lo trasportarono davanti al giudice. Il caso volle che il giudice stesse offrendo un sacrificio agli idoli, quando il santo fu portato davanti a lui. Quando vide sant’Albano in abito sacerdotale, si infuriò, avendo riconosciuto il prigioniero, e si rese conto che al sacerdote era stato permesso di fuggire. Anche così, a causa della posizione di sant’Albano e della sua precedente lealtà verso l’Impero e le divinità romane, il giudice cercò di essere indulgente. Offrì la libertà a sant’Albano a condizione che offrisse un sacrificio. Il santo si rifiutò risolutamente di farlo. Sant’Albano dichiarò di essere un cristiano, e di non temere le minacce delle autorità civili. Fece tanto adirare il giudice con la sua audacia e zelo che questi ordinò di prenderlo immediatamente e di flagellalo. Con la tortura, il giudice sperava di ottenere una sottomissione all’autorità civile romana, dal momento che le sue parole non avevano avuto esito. Anche le torture più crudeli non scossero la fede di sant’Albano e, vedendo questo, il giudice ordinò che fosse messo a morte.

La Cattedrale di St Albans

La Cattedrale di St Albans

Quando Saint Alban fu condotto fuori da Verulamium, per istinto divino tutti gli abitanti della città lo seguirono, lasciando la città deserta e il giudice da solo. La gente, sapendo cosa stava per accadere, tentò di aiutare il santo tirando giù il ponte sul quale egli doveva passare, un ponte sul fiume che divideva la città dal luogo dell’esecuzione. Questo ponte attraversava un fiume molto impetuoso e dal corso troppo rapido per consentire un passaggio a guado. A sant’Albano venne il desiderio di incontrare presto il suo Signore presto e quindi, trovandosi sulla riva del fiume e guardando al cielo, pregò chiedendo aiuto. Subito il fiume si prosciugò e sant’Albano fu in grado di passare sopra sulla terra ferma. Il boia che lo accompagnava era così sopraffatto da questa meraviglia che egli gettò al suolo la sua spada e chiese di essere lasciato a morire in compagnia, o in sostituzione, del prigioniero. Così il suo ruolo cambiò da persecutore a compagno di fede. I suoi compagni carnefici esitarono così sant’Albano andò da solo in cima alla collina di Holmhurst, dove pregò per l’acqua. Immediatamente una sorgente apparve dalla terra, e il fiume che si era prosciugato fu restituito al suo corso naturale, come testimonianza della sua obbedienza.

Qui la testa del martire fu staccata dal corpo ed egli ricevette la corona della vita, che è la promessa di Dio. Colui che sferrò il colpo finale non poté vedere il santo corpo del martire, perché, come ricompensa per la sua azione, i suoi occhi saltarono fuori e caddero a terra. Il soldato che aveva gettato la sua spada soffrì il martirio allo stesso tempo. Di lui è vero che è stato sicuramente battezzato nel proprio sangue e reso così degno di entrare nel Regno dei Cieli. Convinto dai segni e miracoli che accompagnarono la morte di sant’Albano, anche il giudice venne a onorare il martire cristiano e successivamente ordinò la cessazione della persecuzione dei cristiani …

Ben presto dopo la sua morte, i resti di sant’Albano furono sepolti in una chiesa costruita sul luogo del suo martirio. Si racconta che san Germano, vescovo di Auxerre in Gallia, mentre era in visita in Gran Bretagna nel 429 per reprimere l’eresia del pelagianesimo, sia stato a pregare al santuario del santo. Grande deve essere stata la sua devozione a sant’Albano, perché fece dedicare una chiesa nella propria diocesi in onore del santo.

Il luogo del martirio è ancora visibile oggi, anche se purtroppo, a causa delle devastazioni del protestantesimo, le preziose reliquie sono oggi perdute.