Ruby come Rocky e Rambo

Gerardo Mazziotti

Gerardo Mazziotti

Dopo le saghe cinematografiche dell’ imbattibile pugile italoamericano e del supereroe yankee contro i vietcong non poteva mancare quella giudiziaria di Ruby, giunta al terzo episodio. Presso il Tribunale di Milano inizierà fra breve il processo denominato Ruby Ter. Che nasce dalla richiesta del Tribunale di Milano alla Procura di rinviare a giudizio i testimoni della difesa perché, nel corso del processo a Silvio Berlusconi, hanno dichiarato che le serate di Arcore erano cene eleganti e non orge sessuali come sostenevano la procuratrice aggiunta Ilda Boccassini e il pm Antonio Sangermano.

Il gup di Milano Laura Marchiondelli ha “spezzettato” questo processo in tanti tronconi. A Milano restano l’ex premier, accusato di corruzione in atti giudiziari, e alcuni ospiti del bunga bunga, accusati di falsa testimonianza (tra questi Carlo Rossella, ex direttore del TG5 e attualmente presidente di Medusa Cinematografica; un signore che non dice bugie). Nelle Procure di Monza, Treviso, Pescara, Roma, Torino e Siena verranno inviate le posizioni di altri partecipanti alle cene di Arcore che avrebbero testimoniato il falso.

Un’accusa che non vedo come si possa provare, Tant’è che fu così commentata dalla giornalista Giovanna Trinchella sul Fatto Quotidano dell’11 marzo 2015:  “Se la Cassazione lo ha assolto in quanto non ci fu la concussione e nemmeno la prostituzione minorile non si comprende perché Silvio Berlusconi avrebbe dovuto corrompere le Olgettine e tutti gli altri”.

Ammesso che le serate milanesi fossero orge sessuali e non serate eleganti, viene da chiedersi perché delle serate romane che si svolgevano a palazzo Grazioli con le “Escort” baresi, le cui prestazioni sessuali venivano regolarmente pagate. l’ex premier non è mai stato rinviato a giudizio per favoreggiamento della prostituzione. Eppure la escort Patrizia D’Addario raccontò ai giornali e nella trasmissione televisiva Anno Zero del 30 settembre 2009 di Michele Santoro “la sua notte di sesso sfrenato con un superdotato e instancabile Silvio nel letto di Putin”.

Nessun magistrato lo ha mai spiegato.

Il Ruby Uno ha avuto come unico imputato l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che il Tribunale di Milano condannò a sette anni di reclusione e alla interdizione perenne dai pubblici uffici per i reati di concussione per costrizione (telefonata alla questura di Milano per costringere i funzionari a liberare la marocchina Karima El Mahroug, detta Ruby, e a darla in consegna alla consigliera regionale Nicole Minetti) e di prostituzione minorile (rapporti sessuali a pagamento con questa minorenne). Una condanna basata solo su intercettazioni telefoniche e su alcune testimonianze. Non c’era una sola prova documentale (una foto, un filmato o anche una registrazione delle frasi che due persone normalmente si scambiano durante il rapporto sessuale), che dimostrasse, al di là di ogni ragionevole dubbio, il rapporto sessuale tra il cittadino Berlusconi e la minorenne marocchina.

Una sentenza che venne giustamente annullata dalla Corte d’Appello di Milano e dalla Cassazione.

Il Ruby Bis ha avuto come imputati di favoreggiamento e induzione alla prostituzione l’ex direttore del TG4 Emilio Fede, il faccendiere Lele Mora e l’ex consigliera regionale della Lombardia Nicole Minetti, che sono stati condannati dal Tribunale di Milano e dalla Corte di Appello ad alcuni anni di reclusione e alla temporanea interdizione dai pubblici uffici.

La Cassazione ha annullato le sentenze del Tribunale e della Corte d’Appello e ha disposto la ripetizione del processo d’Appello per accertare la effettiva responsabilità dei tre imputati nella organizzazione del bunga-bunga con le Olgettine.

Penso che sia legittimo chiedersi se con un arretrato di 3,5 milioni di processi penali, destinati a estinguersi per prescrizione nella misura del 92% (lo sostiene il Procuratore Aggiunto di Torino Bruno Tinti, autore di “Toghe rotte”) sia necessario, utile, conveniente insistere su una vicenda che alla stragrande maggioranza degli italiani interessa poco o nulla.

Non credo che arriverà una risposta.

E’ probabile che arriverà il Ruby Quater.

 

Gerardo Mazziotti, premio internazionale di giornalismo civile

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