TRASPORTI A NAPOLI / SCENEGGIATA METRO’, IL PIU’ CARO DEL MONDO

Metrò a Napoli. Il tragicomico copione continua ad andare in scena. Prosegue il processo partito qualche mese fa a carico di funzionari del comune di Napoli e dirigenti di imprese pubbliche e private per il crollo di un palazzo storico alla Riviera di Chiaia, tre anni fa, che per poco non provocò una strage. Sotto i riflettori i lavori killer per il metrò: l’infrastruttura di trasporto più cara al mondo (costi doppi rispetto a Roma e al tunnel sotto la Manica). E più devastante per l’ambiente, visto il tremendo impatto con il sottosuolo di Napoli e non solo. Negli ultimi mesi, ad esempio, non si contano più le chiese pericolanti o transennate, chiuse parzialmente o totalmente all’accesso di cittadini e turisti.

Esce dal letargo, nel frattempo, la linea 7, quella che sulla carta dovrebbe collegare il polo universitario di Monte Sant’Angelo, nell’area ovest, a un passo dallo stadio San Paolo, con il resto della città e con le altre linee di trasporto. Per ben cinque anni, infatti, i lavori sono rimasti al palo: completato il tracciato ma mai realizzati servizi, infrastrutture, impianti elettrici e tutto quanto serve per far funzionare, in un paese civile, un metrò. “Mancano i soldi”, è la solita litania: che però non tiene conto di una circostanza, ossia che il metrò made in Napoli è un pozzo senza fine e senza fondo, lavori stop and go (e stavolta lo stop è durato partito addirittura nel 2011!), richieste continue di denari pubblici per varianti, sorprese geologiche e tutto quanto può far bottino.

Stavolta, per il metrò di Monte Sant’Angelo, la richiesta è da 400 milioni di euro, che la Regione ha garantito. Ma, a sua volta, li deve chiedere il Governo e – trapela da palazzo Santa Lucia, quartiere generale del Governatore Vincenzo De Luca – non sarà certo facile ottenerli. A quanto pare, però, i lavori stanno per riprendere e – viene assicurato – fra 30 mesi tutto sarà pronto per il varo. Con ogni probabilità ci vorrà l’aiuto di un terzo, più potente santo, per arrivare al taglio del nastro: San Gennaro.

Immagini quotidiane a Napoli. Qui, la folla che si accalca nella metropolitana. In apertura traffico impazzito nella zona ospedaliera.

Immagini quotidiane a Napoli. Qui, la folla che si accalca nella metropolitana. In apertura traffico impazzito nella zona ospedaliera.

Il concessionario delle opere è “Infraflegrea”, un tandem d’imprese composto da Astaldi e Giustino Costruzioni (presenti per le altre linee metrò, in compagnia della parmense Pizzarotti). Impresa storica del mattone a Napoli, la Giustino, in prima fila nei lavori per una delle infrastrutture “antesignane” nella storia dei subappalti a go go (come oggi succede a Milano), per di più finiti allegramente a sigle di camorra: si tratta della terza corsia Napoli-Roma, vero aperitivo fine anni ’80 per quello che sarà il vero mostro, l’eterna Salerno-Reggio Calabria, ottima e abbondante per far ingrassare clan, cosche e ‘ndrine d’ogni risma. Governo e Anas, però, promettono che a fine anno si potrà brindare…

I futuri passeggeri del metrò partenopeo, comunque, si potranno consolare con le opere d’arte. Hanno fatto lievitare i costi? Ma chissenefrega. Attenderai i treni anche mezz’ora? Ti godi un bel Kapoor. Proprio nelle stazioni flegree, infatti, verranno collocate due sculture dell’artista, le celebri “bocche rosso fuoco”. Caso mai per arrostirsi meglio, nell’infernale calura estiva dei percorsi metrò (cui fanno da contrappeso i maxi allagamenti ad ogni pioggia).

Intanto, a Napoli, i trasporti pubblici sono allo sfascio, il traffico è al coma. Un’odissea quotidiana per i povericristi che per lavoro sono costretti a traversare la città in auto, dalla ferrovia, ad esempio, a Fuorigrotta. Per non parlare della zona ospedaliera, ormai paralizzata da settimane. “Siamo in una situazione da quinto mondo – è il leit motiv di automobilisti imbufaliti – piazza Garibaldi sembra  appena bombardata, se ti accosti con l’auto ne resti prigioniero, puoi anche spararti. Cerchi di raggiungere via Marina, l’arteria più importante che conduce al porto di Napoli e a piazza Municipio? Un percorso di guerra, una pavimentazione ormai inesistente, transenne ovunque, sensi di marcia impazziti. Un malato deve raggiungere la zona degli ospedali? Un altro calvario. Code di ore, una morsa infernale anche per le ambulanze intrappolate. Ma pensate, il sindaco ha detto che vuole fare le Olimpiadi…”.

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