SOLE 24 ORE / SPROFONDO ROSSO E DATI DOPATI, PROCESSO IN CONFINDUSTRIA

Eclissi di Sole. Siamo a 24 Ore dalla riunione del consiglio direttivo di Confindustria, che si annuncia non poco tempestosa. Al vaglio, nel summit del 22 settembre, non solo i primi mesi della gestione Boccia, appiattiti – secondo gli oppositori interni – su acritiche e incolori posizioni filo governative, ma soprattutto i conti da brivido del quotidiano di proprietà e diretto da Roberto Napoletano: conti addirittura “secretati” dai vertici (come del resto fa l’esecutivo Renzi col “segreto di Stato” apposto nientemeno che sui contratti stipulati dalle banche per i derivati, spesso e volentieri taroccati).

Ma torniamo al Sole nella tempesta. Da appena tre mesi il timone di amministratore delegato è passato dalle mani di Donatella Treu in quelle di Gabriele De Torchio che, appena visti i bilanci del quotidiano di casa, si è messo le mani nei capelli: allarme rosso, conti senza controllo, terapia d’urgenza.

Racconta Giorgio Meletti sulle colonne de “il Fatto” in un minuzioso dietro le quinte: “I conti semestrali, la cui approvazione è stata rinviata al 30 settembre, presentano, stando alle indiscrezioni, una perdita di 30 milioni di euro. L’anno scorso la semestrale si era chiusa con un rosso di 8 milioni, ma a fine 2015 la perdita era esplosa a 24”. E un’altra picconata: “Il patrimonio netto del gruppo Sole 24 Ore, eroso da un’emorragia mai fermata dalla quotazione (avviata nove anni fa, ndr), è sceso a 80 milioni e non è più in grado di sostenere il peso di perdite così elevate”.

Ecco l’amara conclusione: “Quotano in Borsa il gruppo, si fanno dare 250 milioni da 27 mila risparmiatori e da quel giorno il Sole perde sempre e usa i soldi chiesti alla Borsa per tappare i buchi dell’allegra gestione e i mega stipendi dei direttori maestri nelle prediche sul rigore. Oggi quei 27 mila risparmiatori hanno perso il 90 per cento del loro capitale e il Sole continua a fare la predica sugli sprechi del settore pubblico e delle municipalizzate. Adesso pare che Del Torchio abbia scoperto che il Sole è la municipalizzata di lorsignori. A spese degli altri, naturalmente”.

Parole che pesano come macigni, anche in vista dell’appuntamento clou del 22 settembre.

Sotto i riflettori e argomento caldo nella prossima riunione, alcune iniziative ‘border line’ per ossigenare le casse aziendali sotto la gestione Treu. In particolare, la disinvolta campagna abbonamenti, a quanto pare affidata ad una misteriosa sigla lussemburghese: passati ai raggi x quelli “digitali multipli”, calcolati in modo anomalo, per far lievitare i dati diffusionali e quindi far crescere le tariffe pubblicitarie e veder aumentare gli introiti. Numeri e dati sui quali è arrivata perfino una censura dalla solitamente asettica Ads, ossia la società che si occupa da sempre di “Accertamento Diffusione Stampa”.

A quanto pare Boccia avrebbe dato disco verde al neo amministrare Del Torchio per aprire, almeno parzialmente, quel pentolone e cominciare a far trasparenza e pulizia. Staremo a vedere.

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