Sono onorata di avere un amico come David

Quando la cronaca nera diventa teatro. Grande teatro. Ed ogni angolo del luogo da cui risuona la sua voce impostata, potente, implacabile, diventa il più esaltante palcoscenico del mondo. Così è lui, David Gramiccioli, solida scuola all’Accademia d’arte drammatica nelle vene ed una tempra da giornalista d’inchiesta vero, forgiata da inviato sui luoghi dei conflitti bellici nei diversi angoli del mondo in cui dall’odio divampa la morte.

Un mix straordinario, che fa di David l’unico performer italiano capace di incantare il pubblico per due ore e passa con le sue strabilianti rivelazioni sul nostro recente passato, trascinando gli spettatori in un film che, appena finito, vorresti rivedere subito.

Qui e in apertura David Gramiccioli all'Istituto Studi Filosofici di Napoli

Qui e in apertura David Gramiccioli all’Istituto Studi Filosofici di Napoli

Una sedia al centro, lo schermo bianco di lato, il cappello nero a cilindro tra le mani e, poco più dietro, la preziosa regia della Compagnia italiana del Teatro artistico d’inchiesta, tre espertissimi angeli che lo seguono dovunque. La magia è tutta qui. Un ‘nulla’ dal quale in pochi istanti, attraverso la voce, il fisico, la gestualità drammaturgica di Gramiccioli, comincia a dipanarsi la storia vera del nostro Paese, documentata passo dopo passo attraverso certi suoi angoli bui che si disvelano uno dopo l’altro intercalati dalla voce di David, da suoni, documenti, immagini che non ti aspetti.

Non a caso per un’inchiesta shock sulla pedofilia David nel 2012 è stato insignito del Premio Italia Diritti Umani, riconoscimento dedicato al cronista di guerra Antonio Russo ucciso in Cecenia. E non a caso è stato fra gli allievi di un gigante del teatro come Giorgio Albertazzi. La classe non è acqua, l’arte nemmeno e nulla nasce per caso.

Così come non nasce certamente per caso la performance teatrale Avrei voluto un amico come lui. Omaggio a Rino Gaetano nella quale David, attraversando in diverse tappe il genio artistico di Rino Gaetano, ci mostra incredibili pezzi dell’Italia di ieri e di oggi, molti dei quali già compresi nell’eccentrica poesia dell’autore di “Gianna” e “Nunteregghepiù”. Ed era stata proprio quest’ultima, che nello spettacolo di David ascoltiamo e leggiamo per la prima volta in versione originale, ad avere pesantemente infastidito i potentati del 1978. Che si coalizzano per sgombrare la scena italiana da un cantautore scomodo. Ecco allora l’attacco programmato agli albori del Costanzo Show. Ed ecco il successivo affondo che arriva da un noto critico ai vertici della Rai. Non era solo l’attacco al cuore del potere dei suoi versi irriverenti. E non era solo quel quadrisillabo liberatorio (nun-te-regghe-più) che cominciava ad impazzare tra gli italiani. David ci spiega che dietro l’insofferenza di pezzi del governo italiano verso Rino c’era molto, ma molto di più. Fino al punto da “ucciderlo” mediaticamente tre anni prima della sua morte anagrafica, avvenuta “in un incidente d’auto”, tiene a precisare David, il 2 giugno del 1981.

La spiaggia di Capocotta – si legge nelle guide ufficiali – è la zona di litorale romano compresa tra il mare laziale, dal km 7,600 al km 10,100 della via Litoranea, e tra Castel Porziano e Torvaianica. Castel Porziano, come sappiamo, è la tenuta estiva del nostro Capo dello Stato. Ma c’è dell’altro, perché questa spiaggia è balzata alle cronache giudiziarie per un caso di cronaca nera, il delitto della giovane Wilma Montesi, «citato da Rino Gaetano nella canzone Nuntereggae più (1978)», aggiunge Wikipedia.

E tutto parte da qui. Da questo angolo di paradiso del litorale laziale si dipana l’allucinante percorso di storia vera declinato da Gramiccioli nel corso dello spettacolo live sul suo (e nostro) amico Rino Gaetano. Un cerchio che si apre esattamente qui e si chiuderà, al termine della performance, con la morte di Rino. Lungo il percorso, come tessere di un mosaico che incredibilmente si vanno ad incastrare, altri buchi neri della cronaca italiana che trovano in maniera quasi naturale una spiegazione fino ad ora negata: sì perché quando viene ritrovato il corpo della ventunenne Wilma, quel maledetto 9 aprile del 1953, quasi nessuno poteva immaginare che quell’orrendo delitto avrebbe rischiato di trascinare con sé l’intero governo italiano. E forse altri ancora.

Non basta leggere. Non serve ascoltare. Bisogna aver provato sulla propria pelle cosa significa restare schiacciati dalla negazione di giustizia, o veder finire la propria vita a causa di una In-Giustizia senza fine, per capire a fondo che la storia di Rino Gaetano, così come ce la mostra David, con l’impressionante sequenza di depistaggi, omissioni e insabbiamenti ad opera della magistratura, da Wilma fino al caso di Giorgiana Masi, di Aldo Moro e perfino all’omicidio Kennedy, resta una ferita aperta, uno squarcio nel corpo di un’Italia che ancora oggi, vittima di tante, diffuse e feroci impunità, non può trovare la forza di rialzarsi. E allora la musica di Rino, le magistrali esemplificazioni rese dalla voce potente di David, le suggestioni che ti avvolgono durante lo spettacolo, diventano l’estremo canto ad un Paese che dal dopoguerra in poi ha allevato nel suo seno la serpe capace un giorno definitivamente di affossarlo: l’invincibile, mostruosa connection fra potere politico, mafioso e giudiziario.

David a Napoli con Rino GaetanoPer chi ne abbia la possibilità, il tour di David, che ha fatto tappa a Napoli nei giorni scorsi (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), continua. Per tutti gli altri segnaliamo la bella opportunità di ascoltare lui e il suo grande giornalismo contro ogni potere nell’ormai famosissima Ouverture, la creatura radiofonica targata Gramiccioli, tutti i giorni su www.colorsradio.it.

 

Un commento su “Sono onorata di avere un amico come David”

  1. Cristina ha detto:

    Delicato ,appassionato,accorto,emozionante,il Grande David Gramiccioli in questa pièce,omaggio al genio di Rino Gaetano.
    Come solo i grandi cantori di un tempo passato ma mai trascorso , David incanta il pubblico raccontando le magagne di quasi mezzo secolo di un’Italia bistrattata e oltraggiata .
    Narratore di cuore ,artista poliedrico David ,senza alcun affanno si fa messaggero di verità sopite e mal celate.
    Da vedere e rivedere.

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