COLOSSALI BUGIE DI LADY CLINTON E MISTER BLAIR / DALLE MAIL TAROCCATE ALLE BOMBE INVENTATE

“Clinton negligente ma non c’è reato”, titolano i media di casa nostra a proposito della montagna di mail clandestine passate per le mani di lady Hillary, la super candidata “democratica” (sic) alla Casa Bianca, ai tempi della sua Segreteria di Stato (il vero ministro degli Esteri) per Obama.

Secondo la sempre inflessibile FBI, si tratta di comportamenti molto gravi, censurabili sotto tutti i profili, ma non “penalmente” rilevanti.

Dagli Usa alla little Italy, si vede, i copioni non cambiano. Se a delinquere sono i Vip dei Palazzi, no problem, scordammoce ‘o passato. Come è capitato, per fare un caso, con il generalissimo Mario Mori, che “dimenticò” di perquisire e controllare il covo di Totò Riina: e chissenefrega se poi i picciotti di Cosa Nostra lo hanno ripulito di tutto il ben di Dio che custodiva, compreso quell’elenco dei 3000 nomi che ancora oggi continua a infastidire i sonni di tanti big (e pig) di casa nostra. Un comportamento gravissimo – questa la motivazione dell’assoluzione per Mori – deontologicamente, professionalmente, eticamente insopportabile: ma penalmente non rilevante. E così assolto e benedetto. Stesso copione – sempre Mori protagonista, al fianco l’inseparabile capitano Ultimo, al secolo Sergio De Caprio, l’eroe immortalato nella fiction da Raul Bova – per il giallo della mancata cattura di Bernardo Provenzano. Per inciso, quando i “boss” alla fine cadono nella trappola, guarda caso vengono “catturati”, oltre che “ad orologeria”, proprio nei paraggi di casa: operazioni che anche gli scouts – fin dai tempi di Renzi – consideravano di routine.

Saddam Hussein. In apertura Hillary Clinton con Tony Blair

Saddam Hussein. In apertura Hillary Clinton con Tony Blair

Ma torniamo negli States. Gli 007 dell’Fbi definiscono l’uso delle mail da parte di mrs Clinton come “estremamente negligente”: la scolaretta Hillary viene rimandata a settembre, per una nato negativa in condotta, discola. Ma i poveri agenti dei servizi di intelligence hanno dovuto lavorare sodo, per scoprire le marachelle di lady H.: migliaia di ore”, pagate dai sempre attenti contribuenti a stelle e strisce, che forse prima di depositare nell’urna la scheda per il voto ci penseranno un momentino su. “Sono state recuperate migliaia di mail non consegnate” dall’allora Segretaria di Stato, tra il 2009 e il 2013, e 110 contenevano informazioni classificate come “top secret”. La mogliettina di Bill, cioè, per ben 4 anni s’è trastullata con computer e server, dirottando la posta ufficiale, utilizzandola non si sa a quali fini, celando informazioni delicatissime e caso mai consentendo a chissà chi (hacker nella migliore delle ipotesi) di conoscerne il contenuto. Roba da Sing Sing, o almeno da preimpeachment in 24 ore: ma non nei democratici Usa, dove la corsa alla Casa Bianca – caso mai per spalancare porte e portoni ai veri timonieri targati Al Qaeda prima e Isis ora – è più che mai libera e bella (in attesa che scoppi lo tsunami per la arci miliardaria ricostruzione di Haiti affidata alla “Real Coppia”).

Ma eccoci alle ultime di un altro grande Vate del mondo lib-lab, il modello di tutti i Renzi “uniti nella lotta”, il mitico Tony Blir, il faro di tutte le democrazie occidentali e non solo. Dopo la ufficialità finale, consacrata anche dai centri di intelligence più conservatori e reazionari, ossia che l’Iraq di Saddam Hussein aveva solo temperini e antisetticidi – altro che arsenali atomici e bombe arci nucleari – per combattere in campo aperto gli americani e le ‘potenze del male’, arriva il Verbo dell’ex premier britannico, che aveva fornito agli amici yankee la ‘pistola fumante’: ossia un report – taroccato – nel quale si documentavano quegli arsenali nelle mani del folle Saddam, il pericolo numero uno al mondo che andava assolutamente eliminato (anche se aveva fatto affari con la famiglia Bush; del resto in ottimi rapporti con il poi super nemico numero 2, Osama bin Laden, ricevuto a pranzo in pompa magna alla presenza dell’ex stella del tennis Bjorn Borg e dell’allora compagna Loredana Bertè). Davanti alle prove finali sulla totale inesistenza delle “armi di distruzione di massa” nelle cantine di Saddam, ci si aspetterebbe ora da Blair un’ammissione di colpa, una genuflessione davanti al mondo portato sull’orlo del baratro, una richiesta di perdono per le decine di migliaia di vittime innocenti provocate da quella invasione dell’Iraq giustificata solo con motivi economici, come il controllo dei pozzi petroliferi e una forte mano all’industria bellica.

Niente di tutto questo. Tony non chiede scusa. Ma commenta: “Oggi dico, meglio non averlo più tra i piedi Saddam”.

Esisterà mai una Brexit per mister “Bliar” (come scriveva Tom Behan, il camorrologo anglo napoletano: “l’uomo delle bugie”), da consegnare per sempre ai più attrezzati WC made in London?

 

 

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BOMBA HAITI PER I CLINTON, INTANTO L’EGYPTAIR… – 22 maggio 2016

Un commento su “COLOSSALI BUGIE DI LADY CLINTON E MISTER BLAIR / DALLE MAIL TAROCCATE ALLE BOMBE INVENTATE”

  1. MAURO GRASSI ha detto:

    A questo punto ci si potrebbe chiedere se la sig.ra Hillary Clinton non sia più pericolosa di Donald Trump.
    Per quel riguarda Tony Blair, mi pare chiaro che vada considerato come un criminale di guerra, e che in quanto tale andrebbe giudicato da un Tribunale internazionale.
    Ma probabilmente è un “intoccabile”, così come il suo degno “compagno di merendine” George Bush.

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