VIVISEZIONE – 2 / LE “SCOPERTE” DEL FISIOLOGO CAMINITI PER IL SOLE E LE RISPOSTE DI FEDI

Vivisezione sempre bollente. Non solo gli interventi plurimi della senatrice e farmacista a vita Elena Cattaneo, gli articoli a raffica del tandem Elena Dusi – Marco Cattaneo sulle colonne di Repubblica, il fresco di stampa “Cavie – Sperimentazione e diritti animali” di Gilberto Corbellini e Chiara Lalli, il corposo intervento del filosofo altrettanto a vita nonché epistemologo Giulio Giorello. Ci era sfuggito un imperdibile intervento, pubblicato sul Sole 24 ore, che con disinvoltura passa dai non performing loans alla sperimentazione animale. Sul quotidiano made in Confindustria, infatti, il 25 maggio è comparso un articolo di Roberto Caminiti, una colonna della Sapienza. E’ infatti docente di fisologia e responsabile del Laboratorio di “Neurofisiologia del Comportamento” del Dipartimento di fisiologia e farmacologia alla Sapienza di Roma. Dalla filosofia alla fisiologia, dunque, il passo è breve. Salì alla ribalta delle cronache mesi fa, il povero Caminiti, per una vile manifestazione inscenata da un gruppetto di esagitati animalisti che ebbero la folle idea di organizzare un penoso sit in davanti alla facoltà, innalzando e brandendo miserabili vessilli del tipo “Visisezione falsa scienza, Caminiti non hai coscienza”. I vigliacchi si dispersero poi per i vicoli adiacenti.

Ma il Pensiero del Fisiologo è ora scolpito nelle Tavole del Sole. Perchè zotici e ignoranti, antivisettori di tutte le più sperdute lande possano abbeverarsi alla sua Sacra Fonte.

Tornando a cose serie, ecco uno scienziato che contesta le Tesi di Caminiti. E’ Bruno Fedi, cofondatore del Movimento Antispecista e per anni docente, proprio alla Sapienza, di Medicina e Chirurgia. Fedi ha inviato al direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, una lettera, in risposta all’intervento firmato da Caminiti. Eccone il testo.

Bruno Fedi

Bruno Fedi

“Illustre direttore, leggo sul giornale da Lei diretto un articolo del professor Caminiti. Io spero che Lei non avrà nulla in contrario a pubblicare la mia risposta. L’unica cosa che conta, in campo scientifico, è la verità. Caminiti dice che non si dovrebbe neppure usare il termine “vivisezione”, perché si riferisce ad interventi chirurgici su animali vivi senza anestesia. Perfino questa definizione è gravemente inesatta. Tale metodica – dice ancora Caminiti – sarebbe estranea alla ricerca, nonché proibita in Italia e nel mondo. Falso. Tale metodica è proibita da leggi che spesso la riammettono in deroga. Per esempio nella direttiva Europea 2010 che Caminiti elogia, nello stesso articolo. Proibire e riammettere vuol dire “ammettere” di fatto, non proibire come dice Caminiti. Comunque, non è un problema di parole, ma di fatti: ogni anno, solo in Europa, si vivisezionano milioni di animali e centinaia di milioni nel mondo. Milione più, milione meno.

Caminiti attribuisce agli animalisti l’asserzione che il 90% dei prodotti testati su animali non entrano in commercio. Aggiunge: “immaginate se testati direttamente su uomini!”. A me sembra chiaro che se il 90% non viene commercializzato (lo dice lui!) la sperimentazione su animali non serve. È una perdita di tempo, di denaro ed è soprattutto insicura. Quando si passa all’uomo, quest’ultimo diventa la vera cavia, perché non si sa con certezza quale sarà l’effetto. I risultati sull’uomo sono sempre diversi da qualunque altro animale. Sono spesso diversi qualitativamente (e noi lo sappiamo solo dopo) ma sono sempre diversi quantitativamente! Le dosi sono diverse: per questo l’uomo diventa sempre la vera cavia, anche se non lo sa e crede di aver evitato il pericolo, usando altri animali, al proprio posto! Gli altri animali non sono predittivi!

Schermata 2016-06-04 alle 20.47.17Caminiti ci attribuisce poi un’affermazione sciocca e la confuta. Ci fa dire che, secondo gli antispecisti, le malattie degenerative ed i tumori giovanili sarebbero dovuti al fallimento della sperimentazione su animali. Nessuno l’ha detto mai! E’ stato detto ripetutamente che queste malattie sono in aumento a causa dell’inquinamento e che la sperimentazione su animali (che Caminiti dichiara predittiva e motivo dei miglioramenti della vita umana) non riesce a ridurle. Questa attribuzione di affermazioni, mai fatte, non è esattamente elegante.

Continua il fisiologo: il 90% dei farmaci veterinari provengono dalla farmacopea umana. Non so se siano il 90%. Certo è che sono stati sperimentati su animali, dunque è ovvio che vadano bene per loro. Il fatto convalida quanto dicono gli antispecisti, non quanto dice lui.

Infine Caminiti sostiene che il trattamento immunitario su macachi, affetti da virus Ebola, sta aprendo la via al trattamento sull’uomo. E’ cosa certa che se si fanno esperimenti anche crudeli, anche insensati, talvolta qualcosa potrebbe venir fuori. Ciò non significa che il metodo sia giusto. Il professor Caminiti usa una parte per giustificare il tutto. Comunque, la diversità quantitativa fra macachi ed uomini rimane: nel caso che si ottenesse qualcosa, sarebbe comunque necessario rifare tutto sull’uomo! E questo qualcosa, che non sarebbe un successo, nessuno – neanche l’illustre fisiologo – l’ha ottenuto. Non è il caso di gridare vittoria.

 

In apertura Roberto Caminiti      

Un commento su “VIVISEZIONE – 2 / LE “SCOPERTE” DEL FISIOLOGO CAMINITI PER IL SOLE E LE RISPOSTE DI FEDI”

  1. Bruno Fedi ha detto:

    Nulla da aggiungere. Però, il “Sole24Ore”, oppure
    Caminiti stesso, potrebbero rispondere. Anzi, dovrebbero. Non hanno nulla da dire? Mi aspettavo una raffica di insulti, invece, neppure quelli.Chi sa; forse ho ragione e non c’è nulla da rispondere. B. Fedi

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