PROVINCIA DI NAPOLI / PER LA PREFETTURA 1 COMUNE SU 3 E’ IN FORTE ODORE DI MAFIA. COSA FA LA MAGISTRATURA?

Un comune su tre della provincia di Napoli è sotto monitoraggio delle forze dell’ordine per possibili infiltrazioni mafiose. L’agghiacciante dato viene fornito – come un babà fresco di giornata – dal prefetto di Napoli, Gerarda Pantalone. Secondo la quale, però, la situazione dell’ordine pubblico è sempre stata “sotto controllo” e Napoli non è affatto colpita da cromosomi mafiosi, come mesi fa aveva ipotizzato il vertice dell’Antimafia Rosy Bindi.

Oggi, però, la doccia gelata. “Sono 27 i comuni in provincia di Napoli sotto stretto monitoraggio da parte della prefettura”, precisa Pantalone, che aggiunge: “un dato molto preoccupante che abbiamo riscontrato è quello di una continuità, una rigenerazione degli amministratori locali”. Da ottimo entomologo, osserva: “abbiamo ancora notato che a distanza di tempo, anche di 15 o 20 anni, troviamo gli stessi amministratori in carica rispetto a quando il Comune era stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Li troviamo in carica sotto altre vesti, magari sotto una lista civica o in un altro partito, ma sono sempre presenti”. Continua la radiografia: “per moltissimi amministratori locali abbiamo accertato, da parte delle forze dell’ordine, della magistratura o anche con sentenze, contatti diretti o indiretti con la criminalità organizzata”. E prosegue: “per questi comuni esaminati durante le campagne elettorali o le operazioni di voto, sono state denunciate situazioni oggetto di attenzione da parte della magistratura. Ci sono state persone denunciate a cominciare dai presidenti di seggio”.

Schermata 2016-03-24 alle 21.15.52Siamo su “Scherzi a parte”? O dove? Ad una notizia del genere ti aspetti che il ministro degli Interni piombi in città, non oggi, ma “ieri”. Il nostro Bismark, invece, è impegnato per salvare l’Europa. Ti aspetti un blitz del Guardasigilli, caso mai per chiedere ai magistrati se giocano a briscola, girano i pollici o fanno qualche inchiestina, e poi per miracolo mandano in galera un politico (una rondine, tipo Nicola Cosentino, non fa primavera): ma il prode Orlando è, scodinzolante, al seguito di Alfano.

Già anni fa circolarono cifre da far accapponare la pelle: alcuni comuni sciolti per mafia, in Campania, qualcuno in fase di scioglimento e un bel manipolo sotto “stretta osservazione”. Racconta un camorrologo: “Si trattava comunque di stime ufficiose, perchè mentre i dati dei comuni sciolti o in fase di scioglimento sono certo ufficiali, per gli altri tutto è coperto da ampi veli politici e burocratici, anche se si parlava di un numero molto rilevante. Stavolta, però, la cifra è ufficiale, e viene raccontata come una favoletta per bambini. Siamo alla crac delle istituzioni, il re è nudo e dai politici nessuna parola di commento. Scontato, del resto, visto che dovrebbero solo vergognarsi e dimettersi. O indotti a percorrere, da una magistratura in grado di funzionare, la via di Poggioreale”.

Invece, il silenzio più assordante. Ai confini della realtà

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