MONARCHIE IN CAMPANIA / LE 45 DELEGHE DI DE MAGISTRIS E GLI 11 CONSIGLIERI PER DE LUCA

Napoli e la Campania governate dal sole. O meglio, dai Re Sole. Record su record battuti, primati stracciati, all’insegna del più perfetto copione monarchico. Del resto la Achille Lauro story insegna sempre, anche a livello nazionale: allora una scarpa prima e l’altra dopo il voto, stavolta gli 80 euro made in Renzi.

Ma vediamo le ultime cifre di ‘O sole mio. Con le fresche candidature per le prossime amministrative di alcuni assessori, ora il primo inquilino di palazzo San Giacomo fa 45, da guinness tra i municipi del Belpaese. Alle 22 deleghe già in carniere, ora Luigi de Magistris ne aggiunge altrettante (anzi una in più, 23), che praticamente riguardano tutta l’attività pubblica cittadina: un monocolore mono persona in perfetta regola. E così la sua prossima campagna elettorale per ottenere dai cittadini un mandato bis lo vedrà multiruolo: ovunque, dappertutto, a discutere con tutti di tutto, come il Totò caporale, maggiore, capitano, colonnello, generale. Tanto dinamismo verrà sicuramente premiato: e infatti il sindaco arancione uscente è largamente in testa nei sondaggi, che lo vedono oltrepassare il 40 per cento dei voti globali (anche se il primo partito al solito è quello dell’astensione), doppiando il principale avversario – l’ex primo inquilino Antonio Bassolino – e ancor più distanziando il già sconfitto berlusconiano Gianni Letteri.

L’uomo che ha portato la penicillina in Campania, Nembo De Luca, però riesce a fare ancora di più. Cresce infatti a dismisura il suo potere politico, via Super Consulenti di palazzo Santa Lucia. Fa 13, il Governatore, che è riuscito a superare l’inquilino del Quirinale: Sergio Mattarella, infatti, ne ha solo 11. “E’ una nuova strategia di governo. Tutto il potere nelle mani di uno solo, per il resto consulenti del Principe. Ormai gli assessorati sono ferri vecchi da museo. Ma guarda caso ad avere la stragrande prevalenza negli incarichi sono i compaesani di De Luca, tutti strettamente salernitani o della provincia”.

Ecco, fior tra fiori. Sanità, non esiste un assessorato ad hoc come in tutte le regioni italiane, qui il Consigliere è un medico salernitano, Enrico Coscioni, eletto alle amministrative con una delle svariate liste deluchiane, “Campania Libera”. Salernitano è anche il Consigliere ai Trasporti – altro ramo strategico per le casse regionali – Luca Casconi, salito alla ribalta sull’onda della esplicita lista “De Luca Presidente”. Ras della penisola sorrentina Aniello Di Nardo, l’ex fedelissimo di Antonio Di Pietro e per anni coordinatore regionale di Italia dei Valori: ora si rimbocca le maniche sovrintendendo alla Protezione Civile. Al “Governo del Territorio”, invece, vede e provvede Uberto Siola, secolare preside di Architettura a Napoli, progettista ovunque nella Napoli del dopo terremoto e prima firma di Monteruscello, la Pozzuoli bis, il mostro urbanistico realizzato a inizio anni ’80 sull’onda di un bradisima taroccato. Al “Grande Progetto Pompei”, poi, dedicherà tutte le sue energie il signore delle tessere in casa Pd, Mario Casillo da Boscoreale. Mentre al domani verde, come Consigliere del Governatore per l’Agricoltura, dedicherà anima e corpo Franco Alfieri, ex sindaco di Agropoli, il cui nome fa capolino nella lista degli “impresentabili”, a causa di un’inchiesta per corruzione.

Ma a proposito di impresentabili, la vera chicca è il nuovo Consigliere del Principe per il Demanio (roba non da poco, con tutte le patate urbanistiche bollenti in pentola), ossia Biagio Iacolare.

A giugno 2014 Iacolare era stato travolto dalle indagini della Dda con l’accusa di aver favorito il clan Polverino di Marano attraverso la coop Edil San Rocco, considerata una cassaforte della famiglia Simeoli, legata al boss Giuseppe Polverino. Il gup Isabella Iaselli dichiarò il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. E a seguire la Cassazione ha assolto Iacolare perché “il fatto non costituisce reato”. Eppure restano le tante intercettazioni allegate all’inchiesta, dalle quali emerge il sostegno elettorale del clan a Iacolare. Di lui ad esempio diceva Antonio Simeoli: «I voti li ha presi da tutte le parti, tutta la Campania, mica solo…» e ancora: «Ci ho solo rimesso, io sto ancora dando da mangiare a Biagio». Tutti ottimi motivi per indurre il presidente De Luca a rispettare il “Patto di Marano” con Ciriaco De Mita e ripescare Biagio Iacolare, bocciato dagli elettori, riportandolo a Santa Lucia come suo consigliere per il demanio. Prosit.

 

Nella foto il governatore della Campania Vincenzo De Luca

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