Cosa serve davvero per Bagnoli – L’altolà di Gerardo Mazziotti alle affermazioni di Renzi

“Bagnoli è bella quanto Firenze” è una dichiarazione demenziale che il premier Renzi si poteva risparmiare.

Quanto ai 50 milioni di euro, sono una somma ridicola perché la bonifica comporta:

1) la rimozione della colmata e il contemporaneo disinquinamento dei fondali marini (il ministro dell’Ambiente Galletti ha dichiarato il 10 febbraio dell’anno scorso “Chiederò ai miei tecnici e agli amministratori che lavorano ogni giorno sul territorio di avviare una rapida istruttoria per giungere finalmente ad una decisione definitiva nel più breve tempo possibile sulla rimozione della colmata di Bagnoli”. La stiamo ancora aspettando);

2) il recupero delle spiagge di Coroglio (il loro inquinamento da piombo, cadmio, arsenico, rame, zinco, idrocarburi policiclici aromatici e amianto, ha motivato la sospensione della balneazione nel luglio 2005, dieci anni fa, ma la gente continua a frequentarle e a tuffarsi nelle acque avvelenate nella indifferenza delle pubbliche istituzioni);

3) l’acquisizione dell’ex cementificio di Caltagirone e dei suoli (25 milioni di euro secondo gli uffici regionali) e la loro bonifica;

4) l’acquisizione dei suoli delle FFSS e la loro bonifica;

5) la rifazione della bonifica del parco dello sport;

6) la demolizione di tutti i pontili prescritta dal DPGR del 28 aprile 1998.

Per inverare tutto questo non bastano i 50 milioni di euro del governo nemmeno se sommati ai 70 milioni del comune (ammesso che il sindaco sia disposto a metterli a disposizione). E non bastano nemmeno i 288 milioni di euro previsti dall’AdP del 21 dicembre 2007 (ammesso che ci siano).

In un paese serio si incarica un ristretto gruppo di professionisti, particolarmente qualificati nella materia, di redigere un piano di bonifica di tutti i 330 ettari dismessi e si stanziano i fondi necessari per la sua rapida realizzazione (non dovrebbe essere difficile reperirli in una regione dove si sprecano 400 milioni di euro l’anno per tenere in vita la galassia delle partecipate regionali).

Altrimenti si fanno solo chiacchiere.

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