L’EX VERTICE INPS MASTRAPASQUA AI DOMICILIARI PER TRUFFE SANITARIE. E LE ALTRE POLTRONE, TUTTO OK ?

Un “sistema collaudato”, portato avanti “con artifici e raggiri”, fisiologicamente basato su una sfilza di prestazioni sanitarie “illecitamente erogate dal Sistema sanitario nazionale” dal 2012 al 2014, “prestazioni che non erano certo accreditate”. Il tutto causando un “danno patrimoniale di rilevante entità per il servizio sanitario”, pari ad almeno 7 milioni e mezzo di euro, ossia “la somma riconducibile alla indebita richiesta economica eccedente prestazioni realmente erogate dalla struttura ospedaliera”.

E’ scoppiato il bubbone all’Ospedale Israelitico di Roma, acquartierato nell’isola Tiberina. Isola a tutti gli effetti, viste le prassi “extraterritoriali” e fuorilegge messe in pratica per non poco tempo – secondo le minuziose ricostruzioni degli inquirenti della procura di Roma – ma ben consolidate dentro un sistema sanitario che in Italia fa acqua da tutte le parti, per i pazienti, ma gronda milioni a palate per i vampiri che speculano sulla salute dei cittadini. Prestazioni inventate di sana pianta, interventi fantasma, rimborsi taroccati, cartelle sanitarie costruite dal nulla. Una vera tragicommedia, se si pensa anche ad un altro elemento: i vertici sanitari dell’Ospedale israelitico venivano informati in anticipo sulle date delle ispezioni regionali, volte ad accertare (sic) i requisiti della struttura e la regolarità delle prestazioni erogate. Una vera sceneggiata, visto che una “talpa” informava tutti in tempo, quanto bastava per metter su uno spettacolino ad hoc: “Adesso facciamo un po’ di Cinecittà”, era il segnale passato via telefono. Ed ecco, alla Totò e Peppino impegnati nell’operazione delle banconote false, gli “spostamenti dei pazienti in fretta e furia da un posto all’altro”, la “chiusura di sale non autorizzate”, addirittura il cambiamento di alcune segnaletiche e insegne nei reparti, l’occultamento delle planimetrie autentiche per tener pronte all’uso quelle taroccate. Da (tragi)comiche. Si giustificano ora alcuni nell’isola tiberina: “anni fa eravamo a terra, non riuscivamo ad andare avanti economicamente, quindi…”.

Ma chi è che “non poteva non sapere” quel che accadeva sotto i suoi occhi? O meglio, sotto la sua direzione? Antonio Mastrapasqua, l’eterno presidente dell’Inps oggi ai domiciliari, con altri tredici fra medici e funzionari dell’ospedale israelitico, proprio per queste acrobatiche truffe documentate dai pm capitolini. Una carriera eterna, una poltrona quasi a vita, quella del manager d’oro, fino alle “improvvise” dimissioni del 1 febbraio 2014, un anno e mezzo fa, quando il governo Letta – udite udite – “scoprì” che tra la carica di presidente dell’Inps e quella di direttore dell’Ospedale israelitico ci poteva essere qualche conflitto d’interesse!

Sorgono, a questo punto, spontanee alcune domande. Come mai nessuno se ne era accorto prima? Come mai per le 24 altre poltrone (tra direttore, presidente o membro del consiglio d’amministrazione, consulente o altre diavolerie del genere) nessuno ha mai alzato un dito? E niente ancora è successo negli altri 24 enti e organismi della foggia più varia, ma tutti capaci di movimentare danari pubblici e costituire forti presidi di potere & clientele? Nessuno, in nessun cda, ha osato alzare mai un ditino per obiettare qualcosa? E la stessa magistratura, che oggi si desta nella vicenda dell’Israelitico, per le altre poltrone tranquillamente occupate, non ha niente da contestare?

Interrogativi che pesano come macigni.

Per la Voce, autorevoli firme come quelle di Giulietto Chiesa ed Elio Lannutti hanno più volte denunciato, negli anni scorsi, lo scandalo-poltrona impersonato da Mastrapasqua. Ma si sa: siamo nella Repubblica delle Banane…

 

 

nella foto, Antonio Mastrapasqua 

 

Per approfondire leggi anche sulla Voce:

Giulietto Chiesa

https://www.lavocedellevoci.it/?p=1172

Elio Lannutti

https://www.lavocedellevoci.it/?p=429

 

 

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