Il comma Napolitano

L’Italia fa di tutto per favorire i motivi di contestazione dei grillini in tema di sprechi, stipendi, vitalizi e pensioni d’oro. Super manager esautorati per incapacità o implicati in episodi di corruzione, anziché essere mandati a casa a mani vuote, ricevono in premio per “buonuscita” cifre stratosferiche, i partiti mettono in tasca milioni per rimborsi elettorali e il Parlamento calpesta così il no degli italiani, espresso con percentuali vicine al cento per cento di uno storico referendum. Un decreto legge a firma del ministro Boschi conferma la disposizione a favore dei senatori a vita (179 i sì di Palazzo Madama), con un appannaggio di seicentomila euro agli ex Presidenti della Repubblica, li gratifica anche con uno staff di supporto composto da un capo ufficio, tre funzionari, due addetti a lavori esecutivi e due ai lavori ausiliari un consigliere diplomatico o militare, di un ufficio di cento metri quadrati, auto di servizio con chaffeur, linee telefoniche protette, scorta e perfino un maggiordomo e un guardarobiere per la residenza privata. Di che meravigliarsi se l’austerità praticata dal Pci Berlinguer è da tempo un nostalgico ricordo del passato? Giorgio Napolitano, che godrà dei privilegi elencati, è lontano anni luce dal rigore di un suo illustre predecessore, il presidente Enrico De Nicola che andava in tram al Quirinale con indosso un cappotto “rivoltato” perché ancora utilizzabile. Il decreto legge in questione, così commenta la stampa, ha un dispositivo molto speciale, il “comma Napolitano”.

 

Figli e figliastri

Freccia Rossa e il concorrente Italo deliziano gli italiani con accattivanti spot promozionali e quello del super manager Montezemolo ha tutti gli ingredienti per commuovere il telespettatore. L’arrivo del treno riunisce una famiglia felice e la piccola di casa, con espressione di beato godimento per un viaggio da sogno, tramette al papà in attesa sulla banchina la gioia dell’abbraccio di ricongiunzione affettiva favorita appunto da Italo. Poco male, il treno dei desideri dal nome patriottico è proprietà privata, perciò autorizzata all’autoreferenzialità. Meno condivisibile è l’enfasi elogiativa per Freccia Rossa e non perché il “missile” delle Ferrovie dello Stato sia meno comodo e veloce. C’è che i privilegi di chi si può consentire il viaggio postmoderno sul gioiello delle FFSS alimentano l’indignazione per lo stato della rete ferroviaria pubblica: il sud è terra derelitta, il trasporto dei pendolari è da denuncia alla Procura della Repubblica, la Sicilia in particolare è omologabile ai Paesi del quarto mondo e solo per citare un esempio, raccontato dal quotidiano la Repubblica, sulla linea Chioggia-Rovigo a servizio dei pendolari, il treno è tutto in un solo vagone dove si viaggia come sardine in scatola e anche il soccorso a chi sta male è una mission impossible.

 

Gite pericolose

Ragazzi in gita scolastica che perdono la vita precipitando dagli alberghi dove soggiornavano: bilancio tragico per le famiglie, terrorizzante per tutte le altre delle migliaia di studenti portati in giro in Italia e all’Estero che occupano pagine e pagine dell’informazione con il racconto di disastri provocati dai pullman che li trasportano. L’episodio di Milano, il terzo in poco tempo, lascia aperte molte ipotesi sulla dinamica del salto nel vuoto, ma mostra anche molte perplessità per lo stato di probabile ebbrezza di Elia e l’aggravante di aver fumato marjuana. Elencate tutte le “disgrazie” di genere” ci si può ragionevolmente opporre alla proposta di abolire le gite scolastiche, troppo spesso occasione per i ragazzi di bravate d’ogni genere e segnate da incidenti drammatici? Molti insegnanti rifiutano la richiesta di accompagnare gli studenti in gita, convinti del rifiuto dal racconto di colleghi che ammettono l’impossibilità di controllare i comportamenti dei ragazzi. E’ successo di tutto: episodi di   vandalismo che hanno costretto le scuole a pagare i danni per consentire il rientro a casa, bagordi notturni quando gli insegnanti sono certi di aver “messo a letto” i ragazzi, ruberie negli autogrill e nei negozi, incidenti con i pullman, non sempre in buono stato e guidati da autisti assonnati per turni di lavoro eccessivi.

 

Tifo anomalo?

Il mondo del calcio è indagato dalla magistratura per l’affare sporco delle partite truccate e di giocatori, manager e arbitri corrotti, per la scarsa trasparenza dei bilanci societari (infedeli nel definire i costi di “acquisti e “vendite” dei giocatori), per tangenti milionarie versate da chi si è accaparrato la disputa dei mondiali e per altri comportamenti illegali. Il mondo del calcio è inquinato dal teppismo di tifoserie violente, razziste. Il mondo del calcio propone anche riflessioni che per fortuna fanno sorridere, almeno chi non fa parte dell’esercito di esagitati ultras. Da tempo circolavano indiscrezioni su una presunta incoerenza sportiva del sindaco De Magistris. Si diceva che il primo cittadino non fosse un fan del Napoli calcio e per qualche tempo si è sperato che fosse una maldicenza gratuita, di avversari politici. La voce ha preso progressivamente consistenza, fino all’esplicita, provocatoria conferma di De Laurentiis, presidente del Napoli che chiaro e tondo ha svelato il favore il tifo interista del sindaco. Qualcuno, con un pizzico di cattiveria in più, ha citato la costante presenza di De Magistris allo stadio San Paolo, fianco a fianco con De Laurentis, senza mai esultare per i gol degli azzurri. Solo conseguenza di un comportamento corretto da sindaco, o testa al San Paolo e cuore a San Siro?

 

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