Terremoto – Si salvi chi può ?

Imprevedibili e terrorizzanti, le conseguenze dell’inadeguatezza dei piani di sicurezza che mette in pericolo la vita di milioni di persone esposte al rischio Vesuvio, alla temuta esplosività dell’area flegrea, al ciclico ripetersi di terremoti catastrofici. Le ripetute denunce degli esperti che accusano il sistema di protezione da questi eventi sono inascoltate, rinviate alla benevolenza di San Gennaro, che impedisca con il tocco miracoloso delle sue mani il devastante risveglio del vulcano e la pressione esplosiva del magma, gli assestamenti del sottosuolo responsabili dei terremoti. Sono prive di risposta le polemiche per piani di evacuazione impraticabili che nell’area vesuviana, per giusta prudenza, estendono le zone “rosse” a maggior rischio e inglobano nuovi insediamenti densamente popolati. In aggiunta si dichiara l’allerta per la contestata trivellazione nell’area flegrea iniziata in previsione del progetto di un impianto geotermico a est della solfatara. A detta dei vulcanologi l’epicentro dello sciame sismico registrato a Pozzuoli e dintorni corrisponderebbe proprio con i pozzi scavati. Chi opera nella zona ha più volte escluso la pericolosità delle trivellazioni, ma senza convincere gli esperti. La terra considerata da autorevoli vulcanologi più pericolosa del Vesuvio, in concomitanza con le scosse di questi giorni, per fortuna contenute nei valori della scala Richter, ha mostrato clamorosamente cosa potrebbe accadere se il sisma fosse catastrofico. Il piano di evacuazione della zona è in alto mare e le vie di fuga, pur nella modesta pericolosità del fenomeno tellurico, sono apparse impraticabili, intasate di traffico e impegnate da migliaia di studenti che hanno abbandonato le scuole per precauzione.

E’ polemica anche tra il Comune di Pozzuoli e i dirigenti scolastici, accusati di aver deciso frettolosamente di far uscire gli studenti dalle aule. “In mancanza di un piano di evacuazione”, così denuncia l’assessore competente. Domanda: e se fosse sopraggiunta senza preavviso una scossa devastante? Sul fronte ovest, dove si è costruito selvaggiamente ai piedi e sulle prime pendici del Vesuvio, meglio ignorare l’esito di una nuova, probabile eruzione. Se il piano di sicurezza resterà quello in vigore, approssimativo, raffazzonato, impraticabile e poco verificato, un’eruzione imponente provocherebbe una strage. Ma ha la meglio il fatalismo e il romanticismo di chi guarda al vulcano come a un buon padre addormentato per sempre. Beata incoscienza.

 

nell’immagine le zone di pericolo rosse

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