Compravendita senatori – Lettera di Mazziotti ai magistrati dopo la condanna di Berlusconi

Pubblichiamo l’acuminato e come sempre puntuale commento di Gerardo Mazziotti, premio internazionale di giornalismo civile, ai magistrati che hanno emesso la condanna a carico di Silvio Berlusconi nel processo scaturito dalle “rivelazioni” di Sergio De Gregorio.

Al documento Mazziotti allega la lettera che ad aprile 2006 gli aveva inviato Antonio Di Pietro.

Un quadro eloquente ed istruttivo su cosa accadde allora. E su quello che sta capitando oggi.

 

Gentili Magistrati, dato che la sentenza di condanna di Berlusconi è stata emessa in nome del popolo italiano e,quindi, anche in nome mio penso di avere il diritto di esprimere il mio dissenso. Se è vero, e secondo l’Accusa e il Tribunale è vero, che Silvio Berlusconi ha corrotto con tre milioni di euro l’ex senatore di IdV Sergio DeGregorio per provocare la caduta del governo Prodi mi chiedo perché non sono stati inquisiti e rinviati a giudizio i senatori Domenico Fisichella, ex AN eletto nelle fila della Margherita, i liberaldemocratici Lamberto Dini e Giuseppe Scalera, Clemente Mastella e i due senatori dell’Udeur, che nel gennaio 2008 hanno votato contro il governo Prodi e l’hanno fatto cadere. Il solo voto contrario del senatore Sergio DeGregorio non sarebbe bastato. Un fatto è certo e indiscutibile: senza l’art. 67 della Costituzione DeGregorio non sarebbe potuto passare da DiPietro a Berlusconi. Con o senza tre milioni di euro. Perciò continuo a battermi, assieme a tantissimi costituzionalisti, perché questo articolo venga abolito per cancellare l’inverecondo fenomeno del “trasformismo”, sconosciuto in tutti i Parlamenti del mondo. Con i saluti più rispettosi

Gerardo Mazziotti, premio internazionale di giornalismo civile 2008

 

LA LETTERA DEL 2006 FIRMATA ANTONIO DI PIETRO

Caro Mazziotti, oggi sono in imbarazzo a scriverti questa lettera. Il senatore De Gregorio si è fatto eleggere Presidente della Commissione Difesa del Senato con i voti della Cdl. Lo ha fatto, lui dice, per motivi patriottici. Io non lo credo. Lo ha fatto perchè gli è convenuto. Qualcuno come te ha scritto che dovrei scegliermi meglio i compagni di viaggio. Può essere che abbiate ragione, ma voglio sottolineare che l’Italia dei Valori è l’unico, unico partito che al suo interno non accetta deputati e senatori con condanne definitive e che si batte perchè questa sia la prassi nei due rami del Parlamento. Per quanto concerne De Gregorio, ha sbagliato, ha ammesso di aver sbagliato, ma la maggioranza dell’Unione al Senato è di due voti. Si vuole paralizzare il Paese, ritornare alle urne, per una presidenza di commissione espellendo De Gregorio dal partito e quindi dalla coalizione? Io non me la sento, per rispetto delle emergenze che questo Paese deve gestire in questo momento. De Gregorio mi ha dato ampie rassicurazioni, che spero vorrà mantenere, di una condotta futura leale come senatore e come presidente della commissione Difesa nei confronti dell’Unione e a questo, per il momento, voglio attenermi. Roma 29 aprile 2006

Cordialmente

Antonio Di Pietro

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